BRINDISI - Spaccio, minacce e quant’altro: in manette anche un poliziotto brindisino Roberto D’Agnano, indicato come «Robertino madama», assistente capo del commissariato Comasina. Altri due agenti risultano indagati. Su D’Agnano le voci in quartiere girano da tempo. Le raccolgono due poliziotti dello stesso commissariato che già nel 2015 inviano una nota riservata all’autorità giudiziaria. Si legge: “Tale Roby, Roberto, Robertino il madama che fornirebbe notizie sulla presenza delle forze dell’ordine su eventuali operazioni e frequenterebbe la carrozzeria Ambrocar di Novate Milanese di proprietà e luogo d’incontro di tutti i grossi spacciatori ed ex fuoriusciti della banda di Pepè Flachi” e anche di nomi illustri come Gaetano Fidanzati, nipote del boss di Cosa nostra. La carrozzeria si trova in via Boito a Novate. Pochi mesi fa è stata oggetto di un raid armato. Una decine di persone tutte incappucciate hanno aggredito il nuovo titolare Massimiliano Toscano e non hanno rubato nulla. Regolamento di conti.
Nel marzo 2015 c’è un fatto: uno spacciatore viene fermato, nel piazzale del commissariato, prima di entrare, nota un pregiudicato parlare in modo amichevole con un ispettore. Si ferma e agli agenti dice: “Vi sembra normale che un vostro collega esca con la propria auto insieme a un pregiudicato di quel calibro? Qui dentro mi sa che siete gli unici che fanno i poliziotti, qui da voi c’è chi ha tre case, macchine e moto, e non vi dico altro, non voglio fare l’infame, se volete vedere con i vostri occhi fatevi un giro al “Sia Cafè” (locale milanese della zona Bicocca) la sera, in particolare, il giovedì e capirete quello che vi sto dicendo, per il resto non posso dire altro perché non sono una spia ma qui ci sono i vostri colleghi corrotti, indagate ”.
Radio crimine fa arrivare la voce che in commissariato i poliziotti corrotti sono addirittura quattro ma nell’indagine resta solo Roberto D’Agnano. Al poliziotto brindisino finiva in tasca un stipendio da mille euro al mese per agevolare la piazza di spaccio, ma anche cene pagate. Il tenore di vita tenuto dal poliziotto è sempre stato molto alto, tra porsche, moto di grande cilindrata, e migliaia di euro persi al gioco: secondo le accuse.
Fondamentale - sempre secondo gli inquirenti - l’appoggio di D’Agnano. Addirittura avrebbe avuto interessi nei night. “La moglie di D’Agnano - è scritto nell’ordinanza - lavora come barista al night Extasia di Largo Augusto e che D’Agnano la sera va al night ad arrotondare lo stipendio facendo come secondo lavoro il buttafuori, per circa 100 euro a serata”.