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La «Casa degli orti»
abbandonata all’incuria

 
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La «Casa degli orti» abbandonata all’incuria

Un luogo di riscatto sociale sotto le erbacce

Lunedì 23 Aprile 2018, 09:53

di Adele Galetta

ceglie messapicaErba alta, incolta ed incuria, visibile dalla zona dedicata alla coltivazione di alcuni ortaggi, al piazzale, passando per la vigna, fino alla zona retrostante: è l’immagine triste che attualmente offre «La casa degli orti», ossia la struttura confiscata alla mafia ed ubicata in via Cisternino (in contrada Epifani) dove, nel giugno del 2016, fu inaugurato il Progetto sociale di orto terapia.

La struttura, come visibile dalle foto, vive in stato di abbandono. Tutti i terreni che circondano la casa sono ricoperti e «asfissiati» da erba selvatica, pericolosamente alta, tanto da rendere, completamente, non visibile la vigna la cui uva avrebbe dovuto, così come da progetto iniziale, contribuire alla produzione del vino degli Orti Urbani. Erbacce infestano il piazzale dove, in molte parti, la pavimentazione risulta sconnessa e sempre erba alta si può vedere nella zona posta alle spalle dell’abitazione, dove porte e finestre sono murate, e dove si trova una piccola serra. Nella cuccia del cane è presente una ciotola capovolta e sporca.

Il paesaggio non è degno degli obiettivi per i quali quel luogo è nato: attività di orticultura e floricultura che avevano lo scopo di migliorare le condizioni psicofisiche e sociali di pazienti affetti da disabilità, malattie e traumi. Erba alta, sporcizia e non curanza hanno sostituito il bel vedere di un luogo dove, più di un anno fa, i ragazzi seguiti dalla Cooperativa sociale «L’infinito Raggio» di Villa Castelli, vincitore del bando, avevano già seminato legumi, ortaggi e la vigna, seguendone, per alcune ore la settimana, tutti i processi di crescita e cura. Della struttura, con risorse del GAL e comunali, furono recuperate alcune parti, ovvero un garage nella zona anteriore e un vano nella zona posteriore. Il progetto di orto terapia aveva la durata di 12 mesi. Quello che doveva essere il luogo del riscatto sociale, vista la storia che lo caratterizzava e visto l’importante progetto di rinascita umana, oggi è chiusa e versa in uno stato di abbandono, come documentano le foto.

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