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La frattura c'è sulla lastra
ma in ospedale non la «vedono»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

La frattura c'è sulla lastrama in ospedale non la «vedono»

Disavventura per un anziano brindisino dimesso dal pronto soccorso dove nessuno si è accorto della frattura all'anca scoperta solo 15 giorni dopo

Domenica 08 Aprile 2018, 10:00

Una svista, un semplice equivoco o... cos’altro? Si torna a parlare di malasanità all’ospedale “Perrino”. Ad offrirne spunto è la disavventura capitata ad un anziano utente, rimasto vittima di una rovinosa caduta mentre passeggiava per il centro cittadino, in conseguenza della quale ha riportato una frattura, scoperta però solo... dopo due settimane (e grazie all’interessamento di un medico privato).

Ma andiamo per ordine. L’incidente occorso all’uomo risale a circa due settimane fa. Dopo la caduta, temendo - visto anche il forte dolore accusato - una frattura del femore, i familiari hanno deciso di portarlo al Pronto Soccorso e da qui, dopo circa cinque ore di attesa, è stato dimesso con una diagnosi che parlava di forte contusione all’anca. Diagnosi compilata alla luce della radiografia effettuata presso lo stesso reparto dell’ospedale “Perrino”, con prognosi di 10-15 giorni.

Tornato a casa, l’anziano ha seguito scrupolosamente le indicazioni fornitegli dall’ortopedico ma, trascorso il periodo entro il quale il dolore avrebbe dovuto assorbirsi senza che ciò sia in realtà avvenuto, ha pensato bene di chiedere il parere di un altro specialista e, solo dopo aver consultato l’esperto e dopo avergli mostrato le lastre della radiografia fatta al Pronto Soccorso, ha potuto apprendere dell’esistenza di una frattura, per la cui guarigione sono richiesti riposo assoluto e prognosi di 30-40 giorni.
«Non vi dico - raccolta il malcapitato paziente - la faccia di meraviglia e incredulità mostrata dal medico quando ha saputo che in ospedale non avevano riscontrato fratture. “Ma come”, mi ha detto, “la frattura è così evidente ed estesa che anche chi non è ferrato in materia avrebbe dovuto constatarla”.

Il suo sconcerto è diventato il mio al solo pensiero che avrei potuto peggiorare la situazione, sino a complicarla in maniera pericolosa. Non so se la svista è stata dell’ortopedico o se quest’ultimo si è limitato a fidarsi del responso fattogli pervenire dal Pronto Soccorso, senza dare un’occhiata personalmente alla radiografia. Ma anche in quest’ultimo caso, è assurdo che un medico, pur non essendo uno specialista in ortopedia, non si accorga dell’esistenza di una frattura di simili proporzioni. Capisco le difficoltà in cui si opera al Pronto Soccorso (c’era ressa anche quel giorno, come sempre del resto), ma questo è un fatto grave che, a mio avviso, meritava di essere segnalato».
Pierluigi Potì

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