Mercoledì 31 Dicembre 2025 | 16:47

Barletta, il Piano casa fa flop: manca il numero legale

Barletta, il Piano casa fa flop: manca il numero legale

 
Adriano Antonucci

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Adriano Antonucci

Barletta, il Piano casa fa flop: manca il numero legale

La seduta convocata alle 8.30, è stata sciolta alle 8.37. L’ira delle opposizioni: «Caos totale. Strumentale»

Mercoledì 31 Dicembre 2025, 13:40

Barletta Maggioranza assente, consiglio comunale sciolto dopo pochi minuti e aggiornato questa mattina in seconda convocazione tra le proteste delle opposizioni in aula. Il nulla di fatto emerso nel giorno di San Ruggero rinvia alla giornata odierna tutte le discussioni su Piano Casa e zone B5, portando con sé diversi strascichi.

A far discutere sono le modalità di gestione della seduta del 30 dicembre. La convocazione era fissata per le 8.30, dopo 4 minuti è partito l’appello che ha riscontrato la presenza, oltre che del sindaco Cosimo Cannito e del vice presidente del consiglio Ruggiero Grimaldi (Lega), dei consiglieri comunali di maggioranza Michele Trimigno (Barletta al Centro) e Letizia Rana (lista Mino Cannito Sindaco), entrambi nei precedenti consigli non favorevoli ai provvedimenti urbanistici, più quelli di opposizione Antonello Damato (Emiliano sindaco di Puglia), Rosa Cascella, Rosalia Dipaola, Giuseppe Paolillo (Partito Democratico), Massimo Spinazzola e Adelaide Spinazzola (Cantiere Puglia), e Michele Mazzarisi (Con Emiliano).

In aula, quindi, praticamente nessuna rappresentanza della maggioranza di centrodestra. La seduta è stata dichiarata sciolta alle 8.37 per assenza del numero legale e nella giornata odierna basteranno solo 11 voti per ratificare i provvedimenti.

Quanto accaduto ha scatenato le forti proteste delle opposizioni. «Abbiamo assistito a qualcosa di gravissimo, che va ben oltre ogni limite di democrazia. Il consiglio comunale - ha spiegato la capogruppo del Partito democratico, Rosa Cascella - era stato convocato alle 8.30. Come prassi ormai consolidata, l’inizio effettivo dei lavori avviene dopo almeno mezz’ora, proprio per consentire a tutti i consiglieri di prendere posto e partecipare regolarmente alla seduta. Invece ieri, dopo pochi minuti, il vicepresidente Grimaldi ha iniziato l’appello, nonostante molti consiglieri non fossero ancora seduti e nonostante il dipendente comunale stesse ancora distribuendo le tessere necessarie per registrare la presenza alla consolle. Durante tutta questa fase, noi abbiamo più volte chiesto di fermarsi, perché alcuni consiglieri avevano già la tessera, altri no, e servivano i tempi tecnici per prendere posto e inserire correttamente il dispositivo».

Si è arrivati quindi allo scioglimento quasi immediato della seduta in una situazione definita di «caos totale, con consiglieri in piedi e persone che entravano ed uscivano dall’aula».

Alla base dello scenario descritto, per la capogruppo dem c’è una motivazione ben precisa. «È chiaro che tutto questo è stato strumentale. Sapevano perfettamente che non avrebbero avuto i numeri, non solo per assenze legate al periodo natalizio, ma soprattutto perché le delibere sul Piano casa e sulle B5 presentano seri profili di illegittimità. L’obiettivo era evidente: arrivare in seconda convocazione e approvare i provvedimenti con sole undici presenze. Alla faccia della democrazia, del confronto e della partecipazione. Questa è una gestione del potere che va contro ogni principio democratico».

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