«Mentre Andria attiva un tavolo tecnico per affrontare e prevenire il fenomeno delle molestie olfattive, a Barletta si dorme». Ad intervenire è la capogruppo consiliare del Partito Democratico, Rosa Cascella, che punta il dito verso il sindaco Cosimo Cannito e l’amministrazione comunale.
Il tema dell’inquinamento atmosferico è molto sentito in città, numerose sono le segnalazioni che quasi quotidianamente pervengono da cittadini e associazioni, ma per la dem, diversamente da quanto accade ad Andria, non è stata messa in campo alcuna iniziativa concreta per affrontare il problema.
Prima dell’intervento di Rosa Cascella, tanti sono stati i casi eclatanti di denuncia relativi alle molestie olfattive in città. L’ultimo, si è verificato alla fine dello scorso mese di luglio quando la presenza di un odore molesto e persistente fu segnalata praticamente da ogni quartiere. Ad oggi non si conosce ufficialmente né la natura né la causa delle emissioni, seppure i sospetti vadano a concentrarsi, come sempre accade in questi casi, sugli impianti industriali presenti nella zona di via Trani, da anni al centro dell’attenzione e delle polemiche quando si verificano tali episodi.
In quella circostanza, il presidente di Legambiente Barletta, Raffaele Corvasce, denunciò come, a suo modo di vedere, in realtà «non si voglia trovare un colpevole» e come siano numerosi i segnali «che permettono di individuare le cause» tanto che in seguito alle segnalazioni «alcuni impianti vengono spenti e la puzza finisce». Corvasce aveva poi evidenziato come a suo parere «a Barletta non ci sia voglia di trovare soluzioni perché ci sono alcune zone franche che, dispiace dirlo, vengono coperte da chiunque».
Anche alla luce di queste riflessioni, la capogruppo dem ha sottolineato quanto sta avvenendo nel vicino centro federiciano. «Il comune di Andria - ha spiegato Cascella - in collaborazione con Asl Bt e Arpa Puglia, ha avviato un confronto istituzionale a seguito delle 82 segnalazioni di disturbo olfattivo giunte dalla cittadinanza nel periodo gennaio-agosto 2025. Le segnalazioni, registrate sul Portale Odori di Arpa Puglia, hanno evidenziato odori intensi provenienti soprattutto dalla zona nord della città, riconducibili a composti solforati e azotati derivanti da processi di degradazione anaerobica».
La capogruppo consiliare del Partito Democratico di Barletta ha quindi sottolineato come il tavolo tecnico andriese abbia già avviato azioni concrete quali: «il coinvolgimento del gestore dell’impianto di depurazione per verifiche operative nei giorni delle segnalazioni; il censimento delle industrie insalubri nell’area Nord/Nord-Ovest, a cura del Sisp – Asl Bt; la verifica di aree destinate allo spandimento di acque di vegetazione e/o letame; sopralluoghi immediati da parte della Polizia Municipale e la riconvocazione del tavolo entro ottobre 2025 o al verificarsi di nuovi eventi significativi». Alle iniziative messe in campo dal comune di Andria, fa, per Cascella, da contraltare quanto invece avviene a Barletta.
«Le emissioni odorigene - ha sottolineato Cascella - colpiscono anche la nostra città, spesso con le stesse caratteristiche, intensità e frequenza. Ma mentre ad Andria si è scelto di affrontare il problema in modo istituzionale e strutturato, a Barletta si dorme da 8 anni senza muovere un dito». Infine, un’amara constatazione: «nella nostra città - ha chiosato Cascella - non si sente mai parlare di tavoli tecnici, mappatura delle fonti, strategie condivise tra enti, né di protocolli operativi per gestire le segnalazioni. Qui si pensa al Jova Beach del prossimo anno. E basta».