ANDRIA - «Con l’estate oramai già nel vivo, stagione di massima affluenza turistica a Castel del Monte, il simbolo federiciano di Andria e patrimonio Unesco, l’amministrazione Bruno si presenta, ancora una volta, drammaticamente impreparata».
Le critiche sono mosse dal centrodestra andriese e portano la firma di Sabino Napolitano (Fratelli d’Italia), Marcello Fisfola (Forza Italia), Paola Albo (Lega), Antonio Di Gregorio (Npsi-Liberali e Riformisti), Riccardo Frisardi (Udc), Francesca Magliano (Io Sud), Giuseppe Raimondi (Puglia Popolare), Luigi Del Giudice (Movimento Pugliese) e Gaetano Scamarcio (Generazione Catuma).
«La viabilità intorno al maniero versa in condizioni vergognose, un biglietto da visita indegno per un sito di tale rilevanza, e le responsabilità ricadono interamente sull’incapacità politica e gestionale della sindaca Giovanna Bruno e della sua giunta – proseguono gli esponenti d’opposizione -. Infatti, il Comune di Andria nel mese di gennaio, durante un incontro verbalizzato con gli altri enti coinvolti, aveva rassicurato che avrebbe assunto la piena gestione, sottraendola alla Provincia, della strada che porta al Castello (la SP 8), ciò per renderla più sicura anche per cittadini e visitatori. Tale impegno avrebbe dovuto tradursi in una viabilità efficiente e in servizi adeguati per i turisti. Invece, dopo il grande evento di Gucci del 16 maggio 2022, che ha portato visibilità internazionale ma nessuna ricaduta concreta per la città, l’amministrazione è sprofondata in un silenzio colpevole, abbandonando il sito a un destino di incuria. Tra luci assenti, strade sporche e mancanza di sicurezza».
Oggi, con migliaia di visitatori previsti per l’estate, la strada della pineta rimane buia e pericolosa, come denunciato da turisti costretti a orientarsi con le torce degli smartphone. I parcheggi, insufficienti e disorganizzati, non reggono il flusso estivo, mentre il servizio navetta è spesso inesistente. «Questo disastro non è solo un fallimento tecnico, ma una scelta politica – conclude il centrodestra andriese -. L’amministrazione Bruno ha ignorato il suo ruolo di coordinamento tra Provincia, Anas, Parco e Sovrintendenza, lasciando che le competenze frammentate diventassero un alibi per l’inerzia. Il turismo, che potrebbe essere il motore economico di Andria, è soffocato da questa gestione scellerata. 300mila turisti all’anno sono abbandonati al loro destino. Il sindaco Bruno, che si era vantata di voler fare di Castel del Monte un volano per il territorio, ha tradito le aspettative dei cittadini e dei visitatori, dimostrando, per l’ennesima volta, una totale mancanza di visione e leadership. L’amministrazione convochi un tavolo politico con tutti gli enti che hanno competenze sul Castello, per un piano strutturale che risolva le criticità della viabilità e dei servizi. Castel del Monte è territorio di Andria, nonostante spesso sembri terra di nessuno e merita un’Amministrazione all’altezza della sua grandezza, capace di trasformare il turismo in opportunità e non in vergogna».