BARI - Affidamenti senza gara e senza rispettare le procedure del codice degli appalti, autobus venduti all’estero ma lasciando attive (e in un caso rinnovando) senza motivo le polizze assicurative. Sono alcune delle contestazioni che lunedì hanno portato il presidente e amministratore della Stp di Trani, Francesco Tandoi, ad avviare un procedimento disciplinare nei confronti del direttore generale dell’azienda di trasporti, Barbara Santeramo. L’ex manager è stata sospesa per cinque giorni e potrà presentare controdeduzioni che verranno poi portate in consiglio di amministrazione: l’esito di questi procedimenti, normalmente, è il licenziamento.
Alla Santeramo è infatti contestata la lesione del rapporto fiduciario, che nel contratto dei dirigenti consente in ogni caso la rescissione del contratto. Stp (20 milioni di fatturato, 200 dipendenti) fino a settembre era da anni feudo Sud al Centro, il movimento politico che faceva riferimento ad Alessandro Cataldo, arrestato nell’aprile 2024 per corruzione elettorale. Santeramo, vicinissima a Cataldo, diventata dirigente con una laurea presa alla Pegaso e poi nominata direttore generale, è stata esautorata a seguito del pressing del sindaco metropolitano di Bari, Vito Leccese, che ha trovato condivisione sia nel sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, sia nel presidente della Provincia Bat, Bernardo Lodispoto. L’assemblea dei soci ha infatti affidato le deleghe di gestione a Tandoi. E dalle verifiche amministrative è emersa una relazione, già trasmessa alla Procura di Trani, in cui sono elencate presunte irregolarità commesse durante la gestione Santeramo...