BARLETTA - Il sottovia di via Vittorio Veneto - via Andria, da ieri a Barletta, è realtà. Tanto per i mezzi motorizzati quanto per i pedoni. Insomma un’opera tanto attesa da oltre venti anni e con quasi sei anni di lavoro che finalmente manda nella soffitta dei ricordi per la città di Barletta l’annosa problematica dei passaggi a livello che strozzavano la città.
Un momento, quello benedetto da monsignor Pinuccio Paolillo, che ha visto la partecipazione delle autorità politiche e di cittadini che hanno immediatamente percorso il nuovo tratto ben felici di «non dover impazzire nel traffico alla luce dei lavori in corso».
Entusiasta il sindaco Cosimo Cannito che ha rimarcato la sua soddisfazione per «aver consegnato alla città un servizio atteso da decenni che cambia in modo indelebile la viabilità cittadina. Una giornata storica indimenticabile».
Il sindaco, per le questioni attinenti alla migliore fruizione dell’opera, ha sottolineato che «stiamo già lavorando per organizzare in modo ottimale proprio la viabilità, attualmente sperimentale, che avrà il suo sviluppo ideale quando avremo il collegamento con via Rosmini».
«Questi lavori hanno comportato l’asportazione di 30mila metri cubi di terreno e l’utilizzo di 15mila metri cubi di cemento – ha riferito il sindaco -. Inoltre è stata ricostruita la rete idrica e fognaria e quella della trasmissione dati telefonica e di rete in un contesto di enormi ostacoli, della lievitazione dei costi dei materiali, di errori progettuali. Desidero ringraziare i lavoratori che nel corso degli anni hanno fatto il loro meglio, Rfi per aver finanziato l’opera e tutti i cittadini per la pazienza che hanno avuto in questi anni a causa delle notevole difficoltà esistenti. Avremmo potuto fare i lavori certamente in maniera più celere ma assicuro che abbiamo fatto tutto il possibile».
«Esprimiamo grande soddisfazione e, al tempo stesso, grande solidarietà nei confronti delle migliaia di cittadine e cittadini che, in tutti questi anni di ritardi, hanno subito danni economici e hanno dovuto assistere impotenti a continui annunci e smentite – hanno dichiarato Carmine Doronzo e Michela Diviccaro di Coalizione Civica -. Ci auguriamo che tutto possa andare per il verso giusto e che i cantieri ancora aperti non siano un rischio per tutti. Invitiamo, inoltre, l’Amministrazione a mettere in sicurezza il transito dei pedoni che, troppo spesso, stanno denunciando l’alta velocità delle automobili all’uscita dal sottopasso verso la città».
Anche il presidente del Consiglio comunale Marcello Lanotte nell’esprimere soddisfazione per l’apertura dell’opera pubblica precisa che «si chiude definitivamente la storia dei passaggi a livello a Barletta. La città è ricongiunta ed ora serve dotarla del Piano urbano del traffico per migliorare per sempre la vivibilità e la vivibilità ai barlettani».
Ci sono voluti sei anni per una infrastruttura che in realtà non è del tutto completata, almeno a sentire i rappresentati del comitato di quartiere zona 167, Giuseppe Di Bari, Raffaele Patella e Angelo Porreca. «Oltre al trionfale taglio del nastro, il cantiere è ancora lì, ben visibile e per nulla intenzionato a lasciare il palcoscenico. C'è chi insiste nel sollevare dubbi sulla sicurezza. Piccolezze! Gli ingegneri avranno sicuramente fatto tutti i calcoli necessari, e se qualche gru o camion è ancora lì, magari è solo per bellezza. Un tocco di stile industriale, un omaggio ai tempi in cui il lavoro non finiva mai. Forse è la nuova tendenza urbana: sottovia-cantiere, una combinazione che fa discutere e che dà quel tocco di modernità a una città che, altrimenti, rischierebbe di diventare noiosamente funzionale».