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Trani, soldi per saltare liste d’attesa: ai domiciliari medico e infermiera. Arrestato un radiologo

 
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Trani, soldi per saltare liste d’attesa: ai domiciliari medico e infermiera

Sono impiegati nella struttura ospedaliera Pta (presidio territoriale di assistenza) del capoluogo pugliese e rispondono di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato

Mercoledì 17 Gennaio 2024, 07:52

19:23

TRANI - La Polizia di Stato di Trani ha eseguito una misura cautelare che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di un dirigente medico radiologo, il direttore della Radiologia del Pta di Trani Francesco Nemore, e di una infermiera, impiegata nella stessa struttura ospedaliera (presidio territoriale di assistenza), per i reati di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

L’inchiesta della Procura di Trani è partita dalla segnalazione di alcuni pazienti. Il medico con l’infermiera avrebbero costretto i cittadini a pagare per ottenere prestazioni sanitarie, e si sarebbero appropriati del corrispettivo degli esami effettuati che invece andava versato alla Asl Bat.

CREATO UN SISTEMA PARALLELO ALLA ASL

Avrebbero approfittato dello stato di soggezione psicologica e di difficoltà emotiva in cui si trovavano persone gravemente malate e bisognose di una Tac, di un esame radiologico o di una risonanza magnetica per spingerle a pagare somme di denaro che avrebbero velocizzato i tempi di attesa. In più occasioni, come testimoniato dai video registrati dalle telecamere nascoste, avrebbero intascato dai 100 ai 150 euro per consentire ai pazienti di sottoporsi in modo immediato a un esame che altrimenti sarebbe stato eseguito dopo mesi. Così, secondo quanto ricostruito dagli agenti della polizia di Stato coordinati dalla procura di Trani, avrebbero agito il dirigente medico della unità operativa di Radiologia del Presidio territoriale assistenziale di Trani, Franco Nemore e una infermiera finiti entrambi ai domiciliari perché accusati in concorso e a vario titolo di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le indagini, che si sono concentrate nel periodo compreso tra febbraio e marzo dello scorso anno e iniziate dopo alcune segnalazioni, hanno accertato che i due professionisti avrebbero creato «un sistema parallelo rispetto al meccanismo di prenotazione e di attesa relativo alle prestazioni erogate dalla struttura ospedaliera, gestendo in modo privatistico il servizio di pubblica utilità della Asl Bat». Gli inquirenti si sono avvalsi di intercettazioni ambientali per ricostruire quanto avveniva nell’ufficio del dirigente medico dove i video hanno confermato che i pazienti pagavano in contanti dai 50 ai 100 euro ( e non pagavano il ticket) per sottoporsi velocemente a esami diagnostici e il medico o l’infermiera intascavano per poi dividere. Un occhi di riguardi anche per i paranti che saltavano liste d’attesa e ticket. Nemore inoltre, avrebbe attestato in modo falso la sua presenza in ospedale grazie all’aiuto della infermiera. Il medico avrebbe poi tentato di «inquinare il quadro probatorio» perché quando ha intuito di essere sotto indagine, avrebbe chiesto ad alcuni pazienti di buttare la documentazione ottenuta con l’esame provando così a limitare il danno.

IL SINDACO: HO L'AMARO IN BOCCA

«Queste notizie lasciano sempre l'amaro in bocca e mi auguro che i due professionisti coinvolti possano chiarire velocemente tutto». Lo dichiara il sindaco di Trani Amedeo Bottaro commentando l’arresto del dirigente medico della unità operativa di Radiologia del Presidio territoriale assistenziale di Trani, Franco Nemore, e di una infermiera, finiti entrambi ai domiciliari perché accusati in concorso e a vario titolo di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. «Siamo in una fase preliminare - aggiunge - che dare giudizi in un senso o nell’altro può essere sempre sbagliato mi auguro che le cose si possano chiarire».

IL LEGALE DEL MEDICO ARRESTATO: «SPIEGHERÀ TUTTO» 

«Il mio assistito è dispiaciuto e prostrato per quanto accaduto. Cercherà di spiegare tutto e dare la sua versione dei fatti al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia». Lo dichiara all’ANSA Antonio Florio, legale di Franco Nemore, il dirigente medico della unità operativa di Radiologia del presidio territoriale assistenziale di Trani, finito agli arresti domiciliari assieme a una infermiera. I due sono accusati, in concorso e a vario titolo, di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Nell’ordinanza, firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Domenico Zeno, è ricostruito quello che gli inquirenti definiscono «un sistema parallelo rispetto al meccanismo di prenotazione e di attesa relativo alle prestazioni erogate dalla struttura ospedaliera».

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della polizia di Stato coordinati dalla Procura di Trani, i due facendo leva «sullo stato di soggezione psicologica e di difficoltà emotiva» di persone malate le avrebbero spinte a pagare somme di denaro per velocizzare l'esecuzione di esami diagnostici eludendo le liste di attesa, «gestendo» così «in modo privatistico, il servizio di pubblica utilità della Asl Bat», sostengono gli inquirenti.

Dalle intercettazioni ambientali si evince che i due avrebbero intascato dai 100 ai 150 euro per consentire ai pazienti di sottoporsi in modo immediato a Tac, esami radiologici o risonanza magnetica, che altrimenti sarebbero stati eseguiti dopo mesi. Le indagini riguardano il periodo di tempo compreso tra febbraio e marzo dello scorso anno e sono iniziate dopo alcune segnalazioni su presunte irregolarità che avvenivano nell’ufficio del medico. Con l’aiuto dell’infermiera, inoltre, il dirigente medico avrebbe anche falsamente attestato la sua presenza in ospedale tentando poi di «inquinare il quadro probatorio» quando avrebbe chiesto ad alcuni pazienti di liberarsi della documentazione ottenuta con l’esame nel momento in cui avrebbe intuito di essere sotto indagine. L'interrogatorio di garanzia dovrebbe svolgersi la prossima settimana.

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