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Eolico sulla costa della Bat, Arpa impone la tutela dei molluschi

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Eolico offshore del Salento, Emiliano incontrerà l'azienda

L'eolico in mare

Tecnicamente si chiama «matrice biota» ed anche questa componente entra in scena nel terzo e ultimo parere rilasciato in merito al progetto

Sabato 21 Ottobre 2023, 13:15

TRANI - Tutelare molluschi, persino eventuali coralli e, in ogni caso, il complesso degli organismi vegetali e animali che occupano lo spazio acqueo interessato. Tecnicamente si chiama «matrice biota» ed anche questa componente entra in scena nel terzo e - per ora - ultimo parere rilasciato da Arpa Puglia in merito al progetto di parco eolico parino offshore proposto dalla società Barium Bay ad una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa tra Vieste e Monopoli.

Come già riferito nei giorni scorsi, l’impianto è destinato ad interessare particolarmente la Bat poiché il punto di approdo del cavidotto e le conseguenti opere a terra sono previste nei territori comunali di Barletta ed Andria, con il primo ente che ha già rilasciato osservazioni in cui chiede ai proponenti di rimodulare alcune parti della progettazione dell’opera sul suo suolo.

Ebbene giovedì scorso, 19 ottobre, il direttore dell’Unità operativa complessa Ambienti naturali di Arpa Puglia, Nicola Ungaro, ha rilasciato il terzo parere dell’agenzia ambientale, che si aggiunge e completa il primo del 28 settembre e l’addendum del 10 ottobre. E vi ci elenca nuovi ed ulteriori elementi conoscitivi rispetto al progetto proposto ed al sito da esso interessato.

La Barium bay dovrà effettuare «l’analisi sul bioaccumulo dei contaminanti chimici ,in particolare per l’area direttamente interessata dall’impronta del parco eolico - si legge nella parte del parere riferita alla matrice biota - ed integrare il monitoraggio comunque già previsto nella sua istanza, prevedendo l’analisi dei popolamenti bivalvi in modo da valutare gli effetti del possibile aumento di sospensione, nella colonna d’acqua, su quelle specie, in particolare le vongole, considerate risorsa rilevante nell’area di approdo del cavo a Barletta». Richiesta anche la valutazione dell’habitat corallino eventualmente presente nella stessa area interessata dal progetto.

Le raccomandazioni di Arpa Puglia riguardano inizialmente aspetti di carattere generale riferiti allo studio di impatto ambientale. Infatti, ponendo i cavi sul fondale vi sarà una inevitabile movimentazione dei sedimenti, così che l’azienda proponente «dovrà fornire i rapporti di prova delle analisi di laboratorio effettuate - scrive Ungaro - per la caratterizzazione degli stessi».

Quanto al piano di monitoraggio ambientale, la Barium bay viene chiamata ad «inserire l’elenco delle stazioni di monitoraggio in tabelle chiare ed esaustive - si legge nel parere - indicando posizione, matrice, parametri descrittori, durata e frequenza dei monitoraggio per ciascuna fase ante operam, in corso d’opera e post operam. Le stazioni di monitoraggio dovranno coprire le zone in funzione del regime delle correnti e della presenza di obiettivi sensibili, come il poseidoneto San Vito di Barletta».

Per quanto riguarda i monitoraggio della matrice della colonna d’acqua, al proponente il progetto viene chiesto di indicare «quali stazioni saranno dedicate alle misure in continuo, ed in particolare dove sarà misurato il parametro della torbidità, le stazioni dedicate alle misure lungo la colonna d’acqua e quelle finalizzate al prelievo dei campioni lungo la stessa».

La frequenza del monitoraggio ante operam dovrà essere almeno semestrale, ed esteso per minimo un anno, quella post operam dovrà essere anch’essa almeno semestrale. Il progetto proposto dalla società partecipata dalla barese Hope è stato in assoluto uno dei primi fra i dieci finora destinati a transitare davanti alle acque territoriali della Bat. Le pale eoliche galleggianti previste sono fra le più distanti rispetto alla linea di costa e, come tali, neanche visibili dal litorale.

Adesso sta accadendo che lo stato di avanzamento di questo progetto, rispetto ad altri, abbia acceso i riflettori su di esso a seguito delle osservazioni rilasciate degli enti pubblici, dal Comune di Barletta a quello di Molfetta passando per la stessa Arpa. Quelle che vengono rilevate come maggiori criticità sono proprio le opere a terra, ma la Barium bay aveva già fatto sapere nelle sue istanze di essere sempre disponibile ad un tavolo di confronto per collaborare costruttivamente al superamento degli ostacoli finora prospettati.

Di certo, questo scenario potrebbe ripresentarsi e forse persino accrescersi man mano che si procederà al rilascio delle osservazioni per gli altri progetti pervenuti. E, paradossalmente, sebbene Barium bay oggi si trovi in una condizione di apripista ed osservata speciale, il percorso in atto potrebbe presto permetterle di avere il titolo per realizzare la sua opera, magari a fronte di dinieghi che potrebbero giungere all’indirizzo di altre società.

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