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Moria di pesci a Barletta, la Asl avvia analisi delle acque. Sindaco: "no allarmismi"

 
Redazione online

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Pesci spiaggiati a Barletta, sale la paura: «Il mare può contenere veleni»

Campionamenti sulla litoranea di Levante non solo in mare ma anche sui pesci trovati spiaggiati

Venerdì 18 Agosto 2023, 10:17

16:08

BARLETTA - Dopo l'allarme la Asl analizza le acque. Sono stati eseguiti campionamenti sia sulle acque sia sui pesci ritrovati spiaggiati su un tratto della litoranea di Levante a Barletta.

Lo rende noto la Asl Bat all’indomani della denuncia del comitato cittadino «Operazione aria pulita» che ha chiesto interventi e analisi per «verificare la presenza di veleni» nel mare.

«I veterinari del dipartimento di Prevenzione della Asl Bat sono intervenuti in collaborazione con la Capitaneria di porto», fa sapere l’azienda sanitaria locale spiegando che un veterinario specialista e un tecnico della prevenzione «hanno prelevato alcuni campioni di pesce e di acqua» che sono stati «inviati all’Istituto zooprofilattico di Foggia» dove saranno eseguiti «accertamenti tossicologici». Il timore è che le acque possano contenere veleni nocivi non solo per i pesci ma anche per l'uomo.

Cannito: «Fenomeno dovuto a scelta di qualche pescatore" 

«Al momento non ci sono elementi oggettivi che possano giustificare allarmismi o far pensare che l'iniziale processo di decomposizione degli esemplari ritrovati sia da attribuire a imprecisate forme di inquinamento delle acque marine derivante da fattori infettivi, ambientali o antropici». Lo dichiara il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito che così interviene sul ritrovamento di cefali e spigole spiaggiate lungo il litorale di levante.

«Si è trattato certamente - spiega - di un fenomeno originato dalla scelta di un pescatore di rigettare in mare i pesci catturati con le reti da posta, in quanto non più idonei al consumo umano. Così facendo, sarebbero diventati nutrimento per le altre specie. L'intensità del grecale li ha invece spinti verso la costa».
«Aspettiamo fiduciosi i risultati dei campionamenti di cui è stato incaricato l’Istituto zooprofilattico di Foggia», conclude. 

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