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Trani, raccolta rifiuti: «Siamo soddisfatti del "porta a porta" »

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, raccolta rifiuti: «Siamo soddisfatti del "porta a porta" »

Così l'Amministratore unico di Amiu Spa, Ambrogio Giordano, sul primato di Trani come capoluogo più virtuoso di Bat e Puglia

Venerdì 14 Luglio 2023, 14:14

TRANI - «Siamo soddisfatti del primato relativo alla raccolta differenziata ed intendiamo ringraziare per la collaborazione i cittadini. È un importante risultato dall’alto valore ambientale, per il quale intendiamo continuare ad operare d’intesa con l’amministrazione comunale al fine di rendere servizi sempre migliori alla città a beneficio del senso di appartenenza ad Amiu ed alla città di Trani».

Così l’Amministratore unico di Amiu Spa, Ambrogio Giordano, commentando la conferma e rafforzamento del primato di Trani quale capoluogo di provincia più virtuoso di Bat e Puglia per la percentuale di raccolta differenziata. Peraltro, Trani primeggia e comunica tempestivamente i suoi dati, mentre nel resto della Bat molti altri temporeggiano ed i loro numeri risultano come minimo non attuali.

A giugno Trani ha superato per la prima volta la soglia del 78% di raccolta differenziata nel corso del 2023 e, grazie a questo risultato, ha chiuso la media della prima metà dell’anno a 76,3 per cento. Rispetto al già performante 2022 la crescita è stata di quasi quattro punti percentuali ed il trend dell’anno in corso, confrontato con quello passato, ha visto la città dietro il 2022 soltanto a marzo, e per poco meno di un punto. Stabile la produzione pro capite dei rifiuti, pari a 40 chilogrammi e mezzo per cittadino: valore alto, ma soprattutto a causa della presenza di innumerevoli locali che producono gran quantità di rifiuti.

Negli ultimi due anni Legambiente ha proclamato Trani «comune riciclone» fra i capoluoghi di provincia, e la città ha sempre fatto segnare medie superiori al 75%, risultato foriero di un ulteriore sconto sull’ecotassa e che diventa l’obiettivo dichiaratamente anche nel 2023. Ma veniamo agli altri comuni della Bat.

Nella nuova provincia si stava segnalando l’ottima ascesa di Andria, che a febbraio aveva fatto registrare un eccellente 77% e attualmente si attesta al 75%. Ma qui i dati si sono fermati ad aprile e, dunque, il quadro del secondo co-capoluogo della Bat risulta al momento parziale. Barletta deve ancora comunicare giugno, ma è dietro facendo registrare una media attuale del 67,7%, con dati stabili da gennaio in poi.

Fuori dei tre capoluoghi l’altro comune in forte accesa è Canosa di Puglia, che non ha ancora rilasciato giugno ma a maggio aveva chiuso con il 76% ed attualmente è al 74% di media. L’altro centro che nell’anno in corso aveva fatto registrare performance importanti era stato Minervino Murge, ma anche qui il flusso dei dati si è interrotto a marzo ed il 74,5 del primo trimestre necessita di verifiche.

Non batte colpi neanche Bisceglie, la cui trasmissione dati si è fermata addirittura a febbraio ed attualmente fa registrare un 64,5% da prendere con beneficio di inventario. Il male oscuro della mancata comunicazione dei numeri si è esteso anche a Spinazzola, della quale il Portale ambientale della Puglia (fonte delle nostre cifre) riferisce il solo 62% di gennaio.

Trinitapoli ha invece aggiornato i suoi dati, facendo registrare per la prima volta un incoraggiante 60% a maggio, ed attualmente attestandosi al 54,5%, con ben cinque punti percentuali in più rispetto al 49 di inizio anno.

Da censurare il disinteresse mostrato da San Ferdinando di Puglia, ferma al 62% di marzo 2022, mentre ha ripreso a comunicare i dati, sebbene a singhiozzo, Margherita di Savoia: dopo non avere fatto pervenire notizie di sé da ottobre 2021, ha rilasciato l’intero 2022 (chiuso con un comunque insufficiente 32%), mentre nel 2023 è partita decisamente meglio con il 44% di gennaio, cui però non sono seguite - tanto per cambiare - altre comunicazioni.

Per quanto riguarda gli altri capoluoghi di Puglia, l’emergenza rifiuti di Foggia si tocca con mano anche nei dati con un’attuale media di raccolta differenziata imbarazzante: 15%. Bari è città sempre più europea sotto tanti aspetti, il suo sindaco è il terzo più amato d’Italia, ma sulla raccolta differenziata fa ancora fatica: dati fermi a marzo 2023 e media del 45%. Poco più in alto Brindisi, con 47% di media a maggio, bene Lecce con il 68%, ma anche qui i dati sono fermi a febbraio.

In un’epoca in cui tutti vanno a caccia di finanziamenti in direzione della transizione ecologica e si promuovono iniziative sempre più legate ai contenuti dell’Agenda 2030, i comuni che sempre più numerosi rinunciano inspiegabilmente ad aggiornare con tempestività i dati sulle loro performance di raccolta differenziata e servizio di igiene urbana in genere sembrano lo specchio di una società ancora troppo indietro su questioni centrali ed urgenti, ma non avvertite nei fatti come tali.

Ciò nonostante, almeno nella Bat, mezza provincia si mantiene al di sopra del 65%, che è il minimo previsto per legge e per le premialità: infatti, i comuni che chiudono fra il 65 e 75% hanno uno sconto dell’ecotassa regionale del 30%; quelli che superano il 75% hanno un risparmio del 40%. Chi vi ci arriva, risparmia almeno 100.000 euro. L’esempio di Trani ci si augura sproni tutti gli altri a riaccendere una competizione che farebbe solo bene al territorio tutto.

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