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Giustizia truccata a Trani: «Capristo favorì Nardi», accuse ormai prescritte

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

La difesa: «Ma vanno assolti nel merito». Il filone lucano

Sabato 10 Giugno 2023, 13:24

Il filone lucano del processo all’ex procuratore Carlo Capristo e all’ex gip Michele Nardi riguarda fatti ampiamente prescritti ma sui quali, tuttavia, è possibile arrivare a una assoluzione nel merito. È questa la richiesta avanzata dalle difese di Capristo (avvocati Angelo Pignatari e Filiberto Palumbo) e Nardi (Carlo Taormina e Domenico Mariani), in relazione alle residue accuse di abuso d’ufficio, favoreggiamento e corruzione in atti giudiziari.

Capristo, secondo l’accusa, in cambio di una «raccomandazione» per la nomina a procuratore di Trani (avvenuta nel 2008), avrebbe garantito «protezione» a Nardi e agli ex pm Antonio Savasta e Luigi Scimè. In questo modo Nardi avrebbe avuto una «corsia preferenziale» per i suoi «interessi» (come una denuncia presentata per sms), mentre Savasta e Scimé avrebbero avuto mano libera per truccare i processi a favore dell’imprenditore D’Introno (in cambio di denaro).

La difesa di Capristo ha evidenziato che la corruzione è ormai prescritta, ma ha anche fatto notare che Capristo (nominato nel 2008) non avrebbe mai potuto promettere qualcosa (la denuncia via sms e i processi truccati) che sarebbero avvenuto soltanto nel 2012 e che quattro anni prima non erano neppure prevedibili. Una circostanza che, secondo la difesa dell’ex procuratore di Trani e Taranto (a giudizio anche per i fatti dell’ex Ilva), risulta evidente già dalla lettura del capo di imputazione. Da qui la richiesta di una sentenza pre-dibattimentale che, pure a fronti della prescrizione, valuti nel merito l’insussistenza dell’accusa. Il processo davanti alla seconda sezione del Tribunale di Potenza è stato rinviato a al 27 novembre.

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