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Nuovo ospedale di Andria, un percorso a intoppi: è ancora tutto fermo

 
Davide Suriano

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Davide Suriano

Il progetto del nuovo ospedale di Andria

Il progetto del nuovo ospedale di Andria

La Regione: «Manca una fonte di finanziamento di 150 milioni di euro»

Mercoledì 01 Febbraio 2023, 12:13

ANDRIA - «Nessuna novità di rilievo neanche per la costruzione del nuovo ospedale di Andria. Per quest’ultimo sono stati acquisiti tutti i pareri, ma manca la fonte di finanziamento aggiuntiva di 150 milioni di euro, rispetto ai 250 milioni del costo totale dell’opera, di cui si aspetta ancora la sottoscrizione del finanziamento FESR 2021-2027 per le Regioni Obiettivo 1». Con questa nota la Commissione bilancio della Regione Puglia, riunita in audizione lunedì 30 gennaio, ha fatto chiaramente intendere che la situazione attorno al nuovo ospedale di Andria è in stallo.

I tempi si allungano ed il rimpallo di responsabilità tra gli enti non favorisce di certo la prosecuzione delle procedure necessarie ad arrivare rapidamente alla pubblicazione del bando per i lavori di costruzione del nuovo nosocomio federiciano in contrada Macchia di Rosa. In particolare nell’incontro in Regione si è fatto il punto della situazione in cui la certezza è che ci sono tutti i pareri sul progetto definitivo dei 23 enti interferenti sull’area prescelta, ma manca la fonte di finanziamento aggiuntiva di circa 150 milioni di euro necessari per completare l’intera opera. Dagli iniziali 138 milioni di euro, già appostati per costruire la nuova struttura, si è passati ad una spesa presunta che sfiora quasi i 300 milioni.

Ci sono, in pratica, da trovare circa 150 milioni di euro che la Regione Puglia, per bocca dell’assessore alla Sanità Rocco Palese, avrebbe già individuato in un finanziamento FESR 2021-2027 per le regioni Obiettivo 1. Ma al momento non è stato ancora sottoscritto nulla con il governo.

A confermare l’incertezza assoluta dei tempi è stata anche la direttrice generale dell’Asl di Barletta, Andria, Trani, Tiziana Dimatteo: «I tempi sono quelli tecnici in realtà perché comunque le procedure per la costruzione di un ospedale non sono rapide - ha spiegato Dimatteo -. Sono processi lunghi che richiedono del tempo». Senza la sicurezza di quei fondi mancanti non si potrà dare il via al bando per i lavori della nuova struttura che conterà 400 posti letto ed un polo universitario. «Gli enti interferenti hanno completato i loro pareri e quindi si sta procedendo con i vari adeguamenti del progetto in base alle risultanze - ha aggiunto Tiziana Dimatteo -. Bisognerà poi definire con gli organi regionali la quota di finanziamento mancante, ciò che serve per poter realizzare l’opera». Intanto la commissione I ha rinviato il punto a 60 giorni sperando che ci siano ovviamente delle novità rilevanti. Il tema, tornato alla ribalta negli ultimi giorni, ha messo in allarme anche il consiglio comunale di Andria.

Il presidente dell’assise, Giovanni Vurchio, ha infatti convocato per domani (giovedì 2 febbraio alle ore 16) i capigruppo del consiglio nella sala consiliare per fare il punto della situazione alla presenza dei vertici della Asl Bat, tra cui anche la direttrice generale Dimatteo. «Vogliamo verificare a che punto sia il nuovo ospedale approfondendo, ma con dati certi, la situazione finanziaria della nuova opera pubblica, ovvero quali e quante sono le risorse concrete da destinarvi».

Così il presidente Vurchio nella lettera di convocazione dei capigruppo. Sempre domani si parlerà anche dello stato attuale dell’ospedale “Bonomo”.

Anche la sindaca Giovanna Bruno è intervenuta sullo stesso argomento in una nota sui social sottolineando che comunque l’assessore alla Sanità della Regione, Rocco Palese, ha assicurato ancora una volta che la copertura economica integrale per il nuovo ospedale ci sarà. Secondo Francesco Ventola, consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia, urge trovare soluzioni temporanee in attesa del nuovo nosocomio andriese. La sua proposta è quella di riaprire gli ospedali chiusi nella provincia di Barletta, Andria, Trani e rivedere il Piano di Riordino Ospedaliero, visti i tempi che si allungano. L’auguro è che questa matassa intricata si sbrogli quanto prima.

I riflettori restano accesi, i cittadini sono molto attenti. Il nuovo ospedale di Andria resta un desiderio comune, di importanza strategica per tutto il territorio, fra tanto pessimismo.

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