TRINITAPOLI - Un giovane trinitapolese, Iacopo Landriscina, laureando presso la Nuova accademia di belle arti (Naba) a Milano è autore e regista di un cortometraggio “Madreperla” che ha visto la collaborazione di due colleghi pugliesi che hanno curato, insieme a lui, la sceneggiatura: Laura Ricotta e Priscilla Scorrano. La prima s’è occupata anche della produzione e la seconda del montaggio.
Un film drammatico che racconta il rapporto di reciproca incomprensione tra Joel, un ragazzo introverso di 22 anni, che riesce a comunicare solo attraverso la sua passione: la recitazione teatrale, e il padre, Damiano, 55enne, che, legato al mondo della magia popolare dell’Italia meridionale, in cui vive la sua solitudine, perso nei suoi riti superstiziosi, non crede alle capacità recitative del figlio. A parte una scena ambientata sulla spiaggia di Margherita di Savoia, la maggior parte della storia (e del disagio) avviene nella loro casa. La scelta della location è caduta sull’antica Masseria Parente, non corrotta dai segni dei restauri di gusto contemporaneo, dove la troupe è stata accolta dalla padrona di casa Anna Pia Parente e dalla sua famiglia. Sita in via Mandriglia, ad un paio di km a sud-est di Trinitapoli, in direzione Margherita di Savoia, la storica masseria seicentesca, infatti, si conserva integra nella sua originale struttura, con al suo interno gli antichi arredi e suppellettili di famiglia conservati con cura dalla signora Beatrice Canaletti Parente.
La storia della masseria, ancora oggi abitata dai discendenti della nobile famiglia Parente, è legata al fenomeno della “Transumanza”, lo storico passaggio dei pastori e delle greggi dall’Abruzzo al Tavoliere della Puglia, dove svernavano nei periodi più freddi dell’anno. Da documenti storici, si apprende che la famiglia Parente, abruzzese della città di Scanno (L’Aquila), nobile per Decreto Reale del 1794 (già nel 1630, Giovanni Parente aveva sposato Giovanna Deortis figlia del Barone di Villetta Barrea (AQ), fu proprietaria dell’omonima Masseria (costruita nel 1600) e di una tenuta di 600 ettari dedicata interamente al pascolo di greggi (oltre 3000 pecore) di sua proprietà, in agro di Casaltrinità (poi Trinitapoli dal 1863), nella zona denominata Giardinetto. Le terre della tenuta Parente iniziarono ad essere convertite all’agricoltura nei primi anni del 1900 anche se la pratica della transumanza e l’attività pastorale continuarono, sino alla metà del secolo. sia pure in maniera limitata. Una struttura che presenta una valenza storica, culturale e didattica, degna di essere fatta conoscere e valorizzata.
La masseria Parente viene visitata da numerose classi della scuola dell’obbligo provenienti da Comuni delle Province di Foggia, Bat e Bari, su richiesta degli insegnanti per obiettivi pedagogici: far conoscere ai propri alunni i valori legati all'ambiente e allo spazio rurale, la cultura contadina e la sana alimentazione attraverso la storia della famiglia Parente intrecciata a quella dell’antica pratica della transumanza. “Tra le innumerevoli iniziative culturali – spiega l’operatrice culturale della struttura, Silvia Russo - nella “Masseria didattica Parente”, riconosciuta dalla Regione Puglia, è arrivato anche il cinema. E’ stata un’occasione per la famiglia Parente per far vivere ancora la loro storia, intrecciata con quella agro alimentare, economica, sociale e culturale del nostro territorio e le persone che lo hanno reso tale e che oggi ancora si impegnano per preservarlo”.
Silvia Russo, qui, svolge il ruolo di far conoscere a bambini e giovani l’habitat del territorio che li circonda, le ricchezze agro alimentari, le tradizioni contadine, educandoli ad una corretta e sana alimentazione. Inoltre, ha creato un progetto dedicato alla divulgazione della dieta mediterranea attraverso laboratori esperienziali per adulti, coordinato da Anna Pia Parente nel ruolo di nutrizionista e il progetto di Turismo esperienziale. Laboratori nei quali il turista scopre antiche ricette di famiglia legate alla tradizione agro pastorale pugliese ed abruzzese.