BARLETTA - «Se sei affetto da disabilità motoria parziale o totale, se sei anziano o hai figli in tenera età al seguito con carrozzina, il servizio del trasporto pubblico collettivo di Barletta non fa per te». La segnalazione è di un cittadino con problemi di deambulazione, Cosimo Damiano Cascella, da tempo alle prese, lui e tante altre persone, con i disagi di un servizio che, alquanto pare, crea disagi e barriere.
«Da anni - scrive Cascella - i mezzi utilizzati dal gestore del trasporto pubblico cittadino non soddisfano i requisiti previsti dalle normative vigenti in merito all’accessibilità e fruizione di una categoria di utenti per una serie di condizioni oggettive. E cioè: hanno i pianali delle porte distanti più di 50 cm dal manto stradale; hanno gli scalini tra le porte d’ingresso e il calpestio; le porte si aprono esternamente al mezzo e di sovente, specie quelle a doppio battente delle navette, si bloccano e l’autista deve sbloccarle manualmente; il sistema di prenotazione della fermata è in avaria da anni e gli utenti devono farla a voce».
All’evidenza, problemi e situazioni strutturali dei mezzi di trasporti che non rendono un servizio adeguato alle persone con problemi di disabilità e deambulazione nonchè alle persone anziane, che - solitamente - è la categoria di utenti più adusa ad utilizzare il trasporto pubblico urbano.
«Alla predetta situazione vergognosa - prosegue Cascella - aggiungiamo le fermate del trasporto pubblico locale in gran parte prive della segnaletica orizzontale che delimita la zona di accostamento e reinserimento nel flusso veicolare degli autobus; sono prive della segnaletica verticale che ne indicano l’esistenza e che prevalgono su quelle orizzontali anche se sbiadite o cancellate dalle intemperie e dall’usura del tempo; in gran parte sono occupate perpetuamente dalle automobili in sosta, specie quelle ubicate nelle zone di periferia, alcune delle quali occupate da venditori ambulanti; non poche sono quelle ubicate sulle strisce blu e di conseguenza occupate dalle automobili in sosta».
Cascella cita alcuni casi: «Presso le fermate Piazza Caduti, Garibaldi 1, Garibaldi 3, vi sono transenne fisse che ostruiscono l’afflusso/deflusso degli utenti; in particolare la Colosseo è a ridosso di un bivio. In alcuni casi le fermate sono ubicate sui posti auto per disabili, vedasi Da Vinci 3, Turati, Brigata Barletta; altre sono ubicate in posti angusti, come la Patalini 1 su due rampe di accesso box auto; infine quelle posizionate in presenza di contenitori per raccolta del vetro e degli indumenti, come la Madonna della Croce».
«Insomma - conclude Cascella - salire e scendere dai suddetti mezzi è un disagio oltre che rischio per la propria incolumità».