BARLETTA - Circa due mesi fa era stato a Marrakech, città del Marocco occidentale che un tempo fu anche capitale imperiale e ora è rilevante centro economico e commerciale dell’Africa che si affaccia sul Mediterraneo. Da alcuni giorni, l’uomo, 31 anni, residente nella provincia di Barletta-Andria-Trani, aveva cominciato ad accusare sempre più frequentemente sintomi di spossatezza, ingiustificabili per quello che era stato sin lì il suo generale stato di salute.
Per di più alcune ghiandole della gola si erano ingrossate e anche la febbre si era presentata mediamente forte e persistente per alcuni giorni fino a raggiungere 38,5 gradi.
«Vaiolo delle scimmie» hanno diagnosticato alla fine i medici del pronto soccorso di Barletta, dopo una accurata valutazione del caso e la decisione di disporne il trasferimento nel reparto infettivi dell’ospedale «Vittorio Emanuele II», a Bisceglie. «Ma non è il caso di creare allarmismi - hanno aggiunto i medici -. Il paziente sta reagendo bene alla somministrazione dei farmaci e le ipotesi di contagio dovute al vaiolo sono minime».
Il giovane aveva deciso di ricorrere alle valutazioni e alle cure dei medici dell’ospedale «Monsignor Dimiccoli» un paio di giorni fa, proprio per la stanchezza continua accusata, quella impossibilità fastidiosa di non poter compiere alcuna attività, anche senza essere stati impegnati in precedenza in alcuna azione particolarmente faticosa.
Giunto al «Monsignor Dimiccoli», il giovane è stato sottoposto ai vari esami di rito, ma ciò che più ha allarmato i medici del pronto soccorso è stata la presenza di vesciche su varie parti del corpo. «Vesciche che assomigliavano a quelle della varicella», afferma uno dei medici che ha avuto in cura il paziente, ma che in quel caso specifico hanno contribuito a far scattare ulteriormente il campanello d’allarme.
Insomma, il caso riscontrato nella provincia di Barletta-Andria-Trani dà conferma di un trend nazionale in ascesa per quanto riguarda i cittadini colpiti dalla malattia virale. Vengono contagiati in misura preponderante gli uomini rispetto alle donne. Degli oltre settecento pazienti scoperti finora in Italia, quasi duecento hanno compiuto di recente un viaggio all’estero. Come nel caso riscontrato in Puglia.
«Una ragione in più - sottolineano i medici - per mantenere alta la guardia nei confronti delle malattie virali, si tratti di Covid-19 o vaiolo delle scimmie e non dimenticare mai che semplici precauzioni igieniche e sanitarie possono tutelare efficacemente noi stessi e chi ci sta intorno».