ANDRIA - I tempi erano già noti. Da lunedì scorso il cantiere è stato consegnato ufficialmente alla ditta dopo l’approvazione del progetto esecutivo. L’interramento della Ferrovia nell’abitato di Andria è di fatto entrato nel vivo. Formalmente sono 574 i giorni previsti per la realizzazione dell’opera, forse la promessa più complicata da mantenere, ma l’obiettivo è fissato: cambiare il volto della città. Concetto ribadito ieri mattina durante un sopralluogo nel cantiere d’interramento dove hanno preso parte il comune di Andria, Ferrotramviaria e tutti gli altri enti impegnati. La volontà è quella di far procedere spediti i lavori andando oltre qualsiasi imprevisto che certamente potrà venire alla luce.
Tra le frasi più pronunciate durante il sopralluogo coi giornalisti troviamo «trasformare i problemi in occasioni», e ancora «Andria cambierà volto» dal punto di vista urbano e dei trasporti. Un futuro raggiante insomma, mentre il presente racconta l’attività di operai e mezzi meccanici subito al lavoro in diversi punti dei tre chilometri soggetti ad intervento, di cui 500 metri completamente tombati. Le opere preparatorie sono state completate, ora si è entrati nel vivo. Un momento di svolta attorno al Grande Progetto tanto atteso da anni, lavori da oltre 60 milioni di euro. «E’ cominciato il countdown finalmente, un conto alla rovescia che voglio vivere con i cittadini - ha commentato il sindaco di Andria, Giovanna Bruno -. Saranno 19 mesi che cambieranno il volto della città e che consentiranno anche attraverso un’altra opera importante di ricucitura e riqualificazione dell’altra parte della città, i Pinqua, di vivere al meglio la nostra Andria». Tanto entusiasmo, ma allo stesso tempo la consapevolezza che questi lavori di grandi dimensioni porteranno a molti problemi “intermedi” sul cammino degli interventi.
«Ci saranno dei disagi e saranno quelli normali che riguardano qualsiasi intervento di questo tipo, un po’ quello che accade quando si fanno dei lavori importanti in casa - ha aggiunto il primo cittadino andriese -. Da questo punto di vista sarà fondamentale ripensare al concetto di mobilità della nostra città. Una vera sfida. Dopo un’opera del genere non vogliamo tornare agli stessi errori del passato in termini di carrabilità e ingorghi. Dobbiamo cambiare insieme». Al sopralluogo di ieri mattina era presente anche l’Ing. Massimo Nitti, direttore generale di Ferrotramviaria. Dalle sue parole è emersa la ferma volontà di rispettare tutte le tempistiche previste: «Noi ci impegneremo affinché i 19 mesi vengano rispettati. Certo gli imprevisti non mancheranno, ma l’azienda che si sta occupando dei lavori è importante, con grandi capacità. E’ un’opera impegnativa, che si sviluppa in ambito urbano. Dobbiamo essere capaci di trasformare un problema in un’occasione. Con questo spirito seguiremo l’andamento degli interventi».
Nitti, infine, ha descritto la città di Andria che verrà: «Questo è un progetto con fini trasportistici importantissimi. Cambierà il volto della città con tre stazioni, un sistema di mobilità interna metropolitano, un progetto che si va ad inquadrare con i fondi del PNRR ed il raddoppio della tratta Andria-Barletta, e l’interconnessione con la rete internazionale della stazione di Barletta e quindi RFI. Questo significa che una volta terminati i lavori si affacceranno grandi aziende del trasporto, un salto di qualità gigantesco», ha concluso il direttore generale di Ferrotramviaria. Il progetto di interramento si interseca con i progetti già finanziati dei cosiddetti Pinqua (45 milioni per il comune di Andria). Una «ricucitura urbana», così come definita dal sindaco Bruno, che prevedrà nuovi parchi e giardini ma soprattutto ulteriori piste ciclabili ed attraversamenti pedonali che si svilupperanno attorno alle tre future stazioni. Un cambiamento in positivo senza precedenti per la città di Andria, ma fino a quel giorno bisognerà fare i conti con tutti gli inevitabili disagi. La parola d’ordine è dunque “risoluzione”, come quella pensata per il Mercato Ortofrutticolo di via Barletta che entro fine anno sarà spostato in zona PIP per consentire ai lavori di interramento di procedere senza intoppi. Il progetto esecutivo del trasferimento del mercato è già pronto, gli operatori saranno accolti in una struttura in acciaio di semplice realizzazione e che velocizzerà i tempi. Capitolo viabilità, un tema assai delicato. Nei prossimi mesi ci saranno le chiusure degli attraversamenti con inevitabili disagi. Ferrotramviaria e comune di Andria hanno già tenuto diversi incontri per cercare delle soluzioni.
A fine aprile si partirà con i primi interventi in corrispondenza dell’ex passaggio a livello di viale Gramsci. Poi sarà la volta di via Bisceglie. Durante il sopralluogo di ieri mattina è stato l’Ing. Pio Fabietti, dirigente di Ferrotramviaria, a fornire il quadro degli interventi: «In corrispondenza di via Bisceglie, dovendo andare a togliere la traviata metallica del ponte attuale per realizzarne una nuova, abbasseremo il livello stradale così da realizzare una carreggiata che sia a norma (larga 5 metri). Così facendo saremo comunque costretti a lavorare in maniera parzializzata. Cercheremo di ridurre al minimo i tempi.
La scelta è quella di realizzare un senso unico, ovvero quello che proviene da via Bisceglie in direzione città. Per chi esce dal paese si daranno altre indicazioni e percorsi alternativi».
Cosa accadrà in viale Gramsci? «Impensabile chiudere la strada - ha sottolineato Fabietti -. Abbiamo pensato con il comune ad una deviazione del traffico creando un varco in corrispondenza di via XXIV Maggio, adiacente al Monumento ai Caduti. In questo modo daremo continuità alla circolazione». L’ingegnere e dirigente di Ferrotramviaria poi ha aggiunto: «Ci saranno altri attraversamenti. Abbiamo previsto anche un piastra pedonale che colleghi le due sponde divise dai lavori, sempre in prossimità del passaggio a livello di viale Gramsci. Collegheremo i due parchi». Fabietti ha comunque specificato che i lavori si intensificheranno durante l’estate, quando il traffico cittadino rallenta anche grazie alle scuole chiuse. Insomma un lungo percorso attente la città di Andria. 19 mesi o poco più, si vedrà. Intanto i lavori sono entrati nel vivo e a monitorare il loro andamento saranno i cittadini stessi. Le “sentinelle” del Grande Progetto.