Barletta - I bambini non mentono (quasi) mai, le loro unghie anche. E così, come sensori delicati e sensibili, sono in grado di rivelare «che inquinamento fa» nelle aree in cui vivono. A Barletta, il dott. Agostino Di Ciaula, referente regionale dell’Isde (l’Associazione medici per l’ambiente) ha ricevuto nel 2019 da Asl Bat e dal Comune di Barletta l’incarico effettuare un biomonitoraggio sulle estremità delle dita dei bambini. Ne ha esaminati 366 e i risultati non sono per nulla confortanti.
Scrive, infatti, il dott. Ciaula, al termine dell’indagine inviata il 26 giugno scorso all’Asl e al Comune: «I risultati principali dimostrano che nelle aree di maggior ricaduta degli inquinanti prodotti dal cementificio, che ospitano case e scuole, c’è una maggiore concentrazione atmosferica di PM10 (polveri sottili, ndr) rispetto alle aree controllo, con livelli di esposizione superiori ai limiti annui indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».
Di più: «I bambini maggiormente esposti alle emissioni dell’impianto hanno un maggiore bio-accumulo di Nickel, Cadmio, Mercurio e Arsenico rispetto a chi è invece prevalentemente esposto al solo inquinamento da traffico veicolare». Ancora: «Un modello differente di bio-accumulo è rilevabile nei bambini prevalentemente esposti a traffico veicolare (bio-accumulo di Bario)».
Il commissario straordinario della Asl di Barletta, Andria, Trani, Alessandro Delle Donne, e il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, hanno accolto così la divulgazione dell’esito dell’indagine: «Ringraziamo il dottor Agostino Di Ciaula per avere reso noti i dati dello studio sul biomonitoraggio. I dati così, come pubblicati sulla rivista Exposure and Health ora andranno certamente analizzati e messi a disposizione delle nostre strutture per tutti gli approfondimenti del caso. Sul tema il Comune di Barletta, d'intesa con la Asl convocherà a breve un tavolo».
Poi arriva una punta di malcelato disappunto: «La salute pubblica anche associata alla tutela ambientale è la nostra missione sulla necessità di studiare singole situazioni siamo talmente convinti da aver sottoscritto questo come altri progetti ma prima di arrivare alle conclusioni è assolutamente necessario che anche ai nostri esperti possano avere la possibilità di leggere e analizzare i dati, suggerendo prudenza per evitare infondati allarmismi».
La vedono diversamente alcuni rappresentanti del mondo ambientalista: «Questa è una tappa fondamentale - sottolineano Sabrina Salerno e Sandra Parente del Forum Salute e Ambiente di Barletta - di un percorso che piano piano ha visto aumentare il sostegno da parte della popolazione locale sempre più consapevole dei rischi connessi ad attività prive di qualsivoglia giustificazione, se si parla di etica e logica, perché aventi come risultati il profitto a vantaggio di pochi e costi ambientali, sanitari e sociali ricadenti sulle comunità residenti. Oggi la scienza convalida il nostro impegno e la nostra visione grazie ai risultati dello studio a cura del dott. Di Ciaula sul bioaccumulo di metalli pesanti nelle unghie dei bambini esposti all’inquinamento urbano e alle emissioni dei cementifici».
E chiedono di organizzare un incontro pubblico di confronto. Si terrà?