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Nico Aurora
10 Gennaio 2021
TRANI - Trani «Allo stato non risultano esaustivamente escluse potenziali cause di dissesto dovute alla stabilità della falesia retrostante la muraglia, anche alla luce delle indagini svolte nel 2009 che hanno evidenziato la presenza puntuale di cavità generate nel tempo dall’erosione marina». In altre parole, l’intera area della villa sovrastante il muraglione sul mare, nel tratto adiacente il lido Aquae potrebbe crollare.
È quanto si legge nella determina con cui il dirigente dell’Area lavori pubblici, Luigi Puzziferri, ha approvato le modalità di gara per le indagini geognostiche e geofisiche propedeutiche al restauro, consolidamento e risanamento conservativo della porzione delle antiche murature della villa comunale interessate da distacco dei paramenti.
Il pericolo di crollo lo ha accertato l’ingegner Michele Cappiello, al quale nel 2019 era stato affidato il servizio di ingegneria e architettura relativo allo studio di fattibilità tecnico economica del restauro di quel tratto di litorale sottostante la villa comunale.
Il tecnico ha dato inizio alle attività previste nel contratto, ed in particolare ha proceduto a: rilievi; ricerche storiche e documentali; compendio delle informazioni già disponibili riguardanti il sito, con particolare riferimento agli studi diagnostici eseguiti nell’ottobre 2010 nell’ambito di interventi urgenti di consolidamento delle mura della villa comunale di Trani, nonché al progetto di ripascimento già previsto per il tratto di litorale interessato; analisi delle tutele e dei vincoli.
All’esito degli studi preliminari eseguiti si è rappresentata è condivisa con la competente Soprintendenza l’impostazione metodologica dello studio di fattibilità durante una conferenza dei servizi tenutasi lo scorso 22 ottobre. E proprio nella stessa occasione si è concordato che non si possono escludere potenziali dissesti del luogo sovrastante».
A questo punto, avendo l’ingegner Cappiello stimato in 27.000 l’importo delle indagini, il dirigente lo ha posto a base di gara attraverso una richiesta di offerta rivolta a cinque operatori del settore.
Il servizio riguarderà l’affidamento delle prestazioni relative alle campionature per indagini geognostiche e geofisiche, comprendenti anche una relazione geologica con l’interpretazione delle prove e valutazione di compatibilità dell’intervento. Il capitolato contempla, inoltre, il ripristino a perfetta regola d’arte con salvaguardia di alberature, arredi ed elementi lapidei al contorno.
I social abbondano di foto scattate da cittadini più che preoccupati per i danni che le mareggiate stanno infliggendo a quel rivestimento murario, e di conseguenza nelle viscere della villa comunale in quel punto.
Il 5 dicembre 2019 personale dell’Area lavori pubblici aveva eseguito un sopralluogo ufficiale, confermandone le criticità e mettendo in moto l’affidamento dell’incarico al professionista esterno.
Il 23 dicembre 2019 la Soprintendenza invitava il Comune ad elaborare, in tempi brevi, un progetto di recupero e consolidamento strutturale da trasmettere all’ente.
Nel già richiamato intervento di consolidamento della falesia eseguito nell’ottobre 2010, furono realizzate infiltrazioni di cemento dall’alto, ma non vi erano progetti o lavori realizzati per il consolidamento, restauro e recupero funzionale del paramento murario esterno, sempre più esposto agli agenti atmosferici ed al moto ondoso marino che ha provocato un sempre maggiore e più grave distacco di quel rivestimento.
Nel frattempo, la stessa area sarà oggetto di lavori di ripascimento di quella porzione di litorale, insieme con un altro tratto sottostante la villa comunale ed altre due porzioni di litorale su lungomare Colombo e capo Colonna.
L’intervento di risanamento e restauro conservativo del muro, pertanto, avverrà soltanto dopo il ripascimento di quella porzione di litorale, così che l’impresa esecutrice del restauro avrà come base e area di cantiere la spiaggia ciottolosa che, nel frattempo, si sarà formata a seguito dei lavori aggiudicati con il recente appalto bandito dal Comune.
Quanto alle pietre che formavano il rivestimento della falesia di contenimento, e dunque erano parte integrante dell’antica muratura della città, molte delle quali irreparabilmente disperse in mare, sarà proprio il progetto a indicare di quale tipo dovranno essere le nuove e la Soprintendenza ad autorizzarle.
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