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Trinitapoli, armato di coltello minacciò 2 braccianti agricoli: arrestato 26enne

 
Redazione online

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Trinitapoli, armato di coltello minacciò 2 braccianti agricoli: arrestato 26enne

I fatti risalgono allo scorso luglio: l'uomo tentò di estorcere denaro a due braccianti rumeni

Martedì 23 Giugno 2020, 18:41

TRINITAPOLI - I Carabinieri della Stazione di Trinitapoli hanno arrestato C. V., pregiudicato 26enne di Trinitapoli, raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica.

L’AGGRESSIONE - La notte del 5 luglio 2019, il 26 enne, armato di coltello, insieme ad altri due uomini ed una donna,  aveva fatto irruzione in una abitazione di Trinitapoli, dove vivevano due ragazzi, fratello e sorella, entrambi braccianti agricoli rumeni. I quattro gli avevano intimato di consegnargli il denaro altrimenti li avrebbero cacciati da Trinitapoli. Le due giovani vittime si erano opposte alla richiesta estorsiva così Carbone aveva colpì l’uomo con pugni e schiaffi sul volto e poi si era spostato in camera da letto, dove aveva afferrò un marsupio e l’aveva svuotato in cerca di soldi. Gli altri tre nel frattempo, con delle spranghe di ferro, avevano danneggiato l’abitazione. Prima di dileguarsi senza asportare nulla, Carbone aveva intimato ai due fratelli di non chiamare nessuno e di non dire dell’accaduto.

LA DENUNCIA E L’ARRESTO - Alcune ore dopo le due vittime erano andate a denunciare tutto ai Carabinieri di Trinitapoli. Le indagini svolte dai militari dell’Arma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, hanno consentito di identificare in Vito Carbone uno dei presunti autori del grave episodio criminoso e di raccogliere a suo carico gravi indizi di colpevolezza. Dopo l’arresto, eseguito alcuni giorni fa dai Carabinieri di Trinitapoli, il 26enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari. È ritenuto responsabile di violazione di domicilio aggravata in concorso, tentata estorsione aggravata concorso, tentata violenza privata e porto ingiustificato di armi o strumenti atti ad offendere.

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