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Trani, truffa fondi europei. Dissequestrati i soldi

 
ANTONELLO NORSCIA

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ANTONELLO NORSCIA

Trani, truffa fondi europei. Dissequestrati i soldi

Restituito agli agricoltori il denaro dei presunti illeciti

Sabato 13 Giugno 2020, 10:15

TRANI - Il Tribunale del Riesame delle Misure Reali di Trani ha annullato il decreto di sequestro preventivo di 380mila euro a carico di 14 imprenditori agricoli di Minervino Murge (13 persone ed una cooperativa) e di 2 funzionari comunali emesso dal giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Caserta nell’ambito dell’inchiesta su presunte truffe ai danni dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura: l’ente che eroga al comparto agricolo finanziamenti dell’Unione Europea. Il sequestro fu eseguito il 17 aprile dalla Guardia di Finanza di Andria, che, secondo quanto si leggeva in una nota, eseguì sequestri per 300mila euro.
La stessa che è stata incaricata del dissequestro disposto dal collegio tranese del Riesame: presidente Giulia Pavese, giudice a latere Paola Buccelli, relatore Filomena Sara De Rosa.

Secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero Giuseppe Aiello che chiese il sequestro (ereditò le indagini della collega Silvia Curione ora alla Procura di Bari) le dichiarazioni necessarie per ottenere i contributi gestiti dall’AGEA si sarebbero basate su certificazioni false, con la presunta complicità di funzionari comunali. I conduttori originari, assegnatari di terreni di proprietà comunale concessi in locazione dal 1976, non avrebbero ottemperato al rilascio dei fondi. Grazie alle presunte condotte omissive dei funzionari comunali (pubblici ufficiali), che non avrebbero intrapreso azioni legali per far rientrare il Comune nel possesso dei terreni, si sarebbe consentito ad interi nuclei familiari di far indebitamente affidamento sulla possibilità di continuare a detenere i fondi in violazione della normativa sugli usi civici. Sarebbe così stata sfruttata la fittizia disponibilità dei fondi per conseguire indebiti contributi da parte dell’UE, tramite i Centri di Assistenza Agricola (CAA).

Dunque, 14 conduttori-affittuari di quote comunali di demanio, seppur destinatari di disdetta da parte del Comune, avrebbero continuato a detenere i fondi comunale senza titolo autorizzativo. E per dimostrare falsamente il requisito giuridico della disponibilità dei terreni avrebbero ottenuto da funzionari comunali falsi attestati di conduzione di quote comunale a fronte della corresponsione di un irrisorio canone annuale. Poi avrebbero inoltrato all’AGEA le domande di aiuto all’agricoltura per le campagne 2016-17-18 ottenendo contributi per oltre 380 mila euro complessivi.

Diciotto gli indagati, a vario titolo sono contestati i reati di falso ideologico e truffa, nell’ambito dell’inchiesta battezzata “Common Land” (Terra Comune): Antonio Calamita Di Tria, Sabatina Calamita Di Tria, Angelo Carlone, Giuseppe Carlone, Michele Chieppa, Francesco Di Forenza, Giuseppe Di Palma, Michele Di Tria, Antonio Loreto, Quintino Lotito, Annamaria Maggiulli, Michele Maggiulli, Salvatore Maggiulli, Cooperativa a r.l. Verde Murgia, tutti “esercenti attività agricole”; nonchè i funzionari/pubblici ufficiali del Comune di Minervino Murge Giuseppe Mastropasqua, responsabile del settore tributi patrimonio ed attività produttive, Rosa Maria Anna Tursi, responsabile dell’ufficio imposte e tasse, Luigi Mazzone e Vincenzo Nezi, rispettivamente responsabile dell’ufficio agricoltura e capo servizio del quinto settore agricoltura.

Tranne che per gli ultimi due, il gip dispose “il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili ed immobili”, ora annullato e le cui motivazioni saranno depositate nei prossimi 30 giorni.

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