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gioia e commozione
Giuseppe Dimiccoli
05 Maggio 2020
«Mia figlia ha rispettato in maniera perfetta la fase due. Un tempismo perfetto».
È felice mamma Marta quando risponde al cronista e raccontala nascita della sua secondogenita. Un evento tanto speciale quanto insolito. Con gli occhi accarezza la sua Gaia Maria, un meraviglioso scricciolo di 3 chili e 800 grammi per 53 centimetri di altezza, ritornando con la mente e il cuore «a momenti indimenticabili».
Parto naturale? Niente affatto. Tutt’altro. Ben altro. Rigorosamente stradale. Sì avete letto bene per strada. Proprio così. E farlo in tempo di coronavirus è ancor più emozionante. Per tanti motivi. A partire dalla speranza di una vita nuova. In tutti i sensi.
Ieri mattina a scrivere questa meravigliosa pagina di vita che sboccia è stata la stupenda Gaia Maria.
Le fasi, a dir poco concitate, della sua venuta al mondo in realtà erano già iniziate nell’ascensore di casa in via Togliatti quando, poco prima delle 8, mamma Marta con papà Paolo si precipitavano per recarsi al «Mons. Raffaele Dimiccoli» per il parto.
Ma così non è stato.
La prima «forte contrazione» proprio lì. Poi la seconda ancor più forte sul marciapiede. A quel punto la sua forza vitale le ha permesso di vedere la luce ai bordi della strada tra due macchine.
Paolo Monaco, medico che frequenta il corso di formazione in medicina generale e già tirocinante al «Mons. Dimiccoli», ha gestito tutto con freddezza e professionalità, sotto lo sguardo incredulo dei passanti.
La macchina della solidarietà è scattata immediatamente con l’arrivo di carta assorbente, disinfettante e acqua per le prime esigenze. Marta, perfetta nel gestire il momento della nascita, è stata super brava. Un modello.
Intanto i passanti hanno immediatamente chiamato il 118 e sono giunte due ambulanze.
Su una è salita la bimba con il papà. Sull’altra la mamma.
Più forte delle sirene, a quel punto, è stato l’applauso di tutti. Anche dai balconi. Più di qualcuno ha pianto di gioia.
In un battibaleno tutti nel reparto di ginecologia ed ostetricia del «Mons. Raffaele Dimiccoli» dove sono state completate le operazioni del parto.
«Non avrei mai pensato ad una cosa del genere - ha continuato Marta durante l’intervista -. Sopratutto se raffronto questo momento a quando nacque due anni fa il nostro primo figlio Sirio». Poi, prima di congedare il cronista e allattando la piccola, sospirando ha aggiunto: «È stato meraviglioso». «Da medico sapevo di queste evenienze ma francamente non avevo mai immaginato che potessero accadere a me», ha detto papà Paolo al telefono.
Insomma, questa famiglia di Orsara di Puglia, attualmente nella città della Disfida per esigenze lavorative del papà, non dimenticherà mai la prima giornata della Fase due.
L’infermiera del 118 Matilda Muhaj - albanese di nascita da venti anni a Barletta - che ha tagliato il cordone ombelicale, roteando il caleidoscopio delle emozioni, sottolinea: «Ho vissuto una felicità incredibile, che porterò per sempre nel mio cuore».
«Le condizioni della donna e della bambina sono molto buone», dice Michele Ardito, direttore della reparto di Ostetricia e Ginecologia del «Mons. Dimiccoli».
«Una bellissima storia. A Gaia Maria ai suoi genitori e al suo fratellino vanno tutti i nostri auguri. Simbolicamente questa è una data importante che indica la ripresa e la vita che si impone con questa forza e questa energia ci dà molta gioia», ha detto il direttore generale della Asl Bt, Alessandro Delle Donne.
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