È stata eseguita nelle scorse ore l'autopsia sull'operaio di 65 anni morto dopo una settimana di coma nell’ospedale di Andria dove è stato ricoverato a seguito della caduta da una impalcatura. L’incidente è avvenuto in un capannone di via Canosa, ad Andria. Secondo quanto emerso finora, la vittima avrebbe messo un piede in fallo per poi cadere nel vuoto. La procura di Trani ha aperto una inchiesta per omicidio colposo disponendo l’esame autoptico anche per chiarire se l’operaio sia stato colpito da malore prima di precipitare nel vuoto. Le persone iscritte nel registro degli indagati, come atto dovuto, sarebbero tre. Indagini sono in corso da parte della polizia.
AUTOPSIA ESCLUDE IL MALORE
Sarebbe morto per le ferite riportate dopo essere precipitato nel vuoto mentre era a lavoro, l'operaio di 65 anni di Andria deceduto qualche giorno fa, dopo una settimana di coma.
È quanto emerso dall’esame autoptico eseguito, nelle scorse ore, nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Gli accertamenti medico - legali escluderebbero l’ipotesi di un malore dell’uomo che stava facendo dei lavori in un capannone di via Canosa, alla periferia di Andria.
Subito soccorso, il 65enne è stato trasportato al Bonomo dove è morto dopo quasi 7 giorni di ricovero. La procura di Trani ha aperto una inchiesta per omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati tre persone, tra cui il datore di lavoro dell’operaio. Indagini sono in corso da parte della polizia.
















