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Bisceglie, ecco l’ingegnere del calcio: il centrocampista approfitta dello stop per laurearsi

 
Mino Dell’Orco

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Mino Dell’Orco

Bisceglie, ecco l’ingegnere del calcio

Ë il 23enne andriese Saverio Addario in forza al Don Uva

Venerdì 17 Aprile 2020, 10:14

Bisceglie -  Prendersi cura degli aspetti gestionali. E’ il “fil rouge” che accomuna il percorso calcistico ed accademico di Saverio Addario, 23enne centrocampista andriese in forza al Don Uva Bisceglie fresco di laurea di ingegneria meccanica. «L’accostamento può anche starci, anche se nella zona nevralgica sono votato più alla “quantità” che all’organizzazione vera e propria del gioco – esordisce con una genuina risata - . Il calcio è svago e divertimento, ma soprattutto grazie i consigli dei miei genitori ho sempre collocato al primo posto lo studio».

Così, il 2 aprile scorso, Addario ha brillantemente dibattuto la tesi in meccanica automotive sul processo produttivo dell’olio extravergine d’oliva in un’azienda andriese. «È stata la prima seduta di laurea telematica nella storia del Politecnico di Bari – rimarca Saverio con un pizzico di orgoglio - . Inizialmente la sessione era prevista per il 20 marzo, ma l’emergenza coronavirus ha scompaginato i normali programmi ed ho discusso la tesi in videoconferenza, da casa, con i docenti e gli altri laureandi collegati dalle rispettive abitazioni. Il Politecnico ha predisposto per l’occasione anche un altro link “esterno”, così i miei nonni e molti amici hanno seguito la seduta gioendo con me. Malgrado la distanza, c’è stata grande emozione al momento della proclamazione. E non mi fermo qui, visto che ho già intrapreso il corso di laurea magistrale».

Eppure Addario non ha mai rinunciato alla passione per il pallone. «Nemmeno negli ultimi intensi mesi, quando la fatica fisica e mentale si è fatta sentire – aggiunge - . Non è stato semplice conciliare gli impegni universitari con gli allenamenti, anche per ragioni logistiche. Più volte mi è capitato di partire per Bari alle 7 del mattino e di rientrare a casa direttamente a mezzanotte, dopo aver effettuato l’allenamento serale a Bisceglie. L’ho fatto con sacrificio ed entusiasmo, al Don Uva ho trovato un gruppo davvero straordinario che mi accolto benissimo ed ha dimostrato tutto il suo affetto standomi vicino quando, a dicembre, ho subito la frattura del setto nasale a Grottaglie. Inoltre è immensa la stima reciproca con mister Domenico Capurso, che già conoscevo per avermi cresciuto nelle giovanili dell’Andriensis ed a seguire negli Allievi del Barletta. Dispiace tanto aver dovuto interrompere il campionato mentre eravamo in piena lotta per la salvezza, mancavano cinque autentiche finali e sono certo che avremmo centrato l’obiettivo. Le prospettive per una ripresa in tempi brevi non sono rosee, mi auguro solo che l’intero movimento del calcio dilettantistico sia in grado di rialzarsi e ripartire appena ci saranno le condizioni».

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