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Redazione online
31 Maggio 2019
«Se da un lato internet offre la possibilità di comunicare più velocemente e con più utenti, dall’altro non dobbiamo smarrire il senso e il significato della comunicazione umana, che non può ridursi solo a quella circolante nelle 'communities', ma che trova il suo valore autentico in un rapporto vitale e nella concretezza dell’incontro all’insegna del dialogo e dell’ascolto reciproco». Lo sottolinea l’arcivescovo di Trani, Leonardo D’Ascenzo, in un messaggio per la 53/a Giornata delle comunicazioni sociali.
«E' strano, ma nel contempo significativo - aggiunge - come nell’epoca dei social e delle reti digitali, tanti sono i segnali di solitudine. Forse si espande più il tempo impiegato nell’uso di tali strumenti, mentre si ridimensiona quello profuso nello 'stare accantò, nel 'dimorare con'».
E cita Papa Francesco: «La rete è un’occasione per promuovere l’incontro con gli altri, ma può anche potenziare il nostro autoisolamento, come una ragnatela capace di intrappolare. Sono i ragazzi ad essere più esposti all’illusione che il social web possa appagarli sul piano relazionale, fino al fenomeno pericoloso dei giovani 'eremiti socialì che rischiano di estraniarsi completamente dalla società». Di qui la necessità di «tenere sempre vivo il senso della comunità e, per rimanere nel grande insegnamento paolino, sentirci sempre 'membra gli uni degli altrì». Ringraziando chi si occupa di comunicazione per il "servizio di informazione e formazione», mons.D’Ascenzo si dice conscio delle difficoltà del settore «per via della esiguità delle risorse economiche» e invita «ad incentivare la narrazione delle storie 'buone e bellè " e la «compassione della comunicazione» che riesce «a calarsi nella condizione degli uomini e delle donne, soprattutto degli indigenti».
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