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I luoghi della cultura
Lucia De Mari
20 Novembre 2018
TRANI - Confermato lo stato d’agitazione del personale in servizio presso il luoghi della cultura di Puglia, che in ogni caso continueranno a garantire le aperture dei siti solo ed esclusivamente nel rispetto dei numeri minimi di sicurezza. Tutto questo in attesa che i provvedimenti promessi dall’amministrazione centrale del Ministero per un incremento seppur minimo del personale, prenda corpo: è questo in sintesi il risultato dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi a Roma presso il Mibac (Ministero beni culturali) dopo la mobilitazione del personale dei luoghi della cultura pugliesi che il 9 novembre scorso avevano manifestato astenendosi dal lavoro per una assemblea sindacali sui temi della mancanza di unità lavorative.
L’incontro si è tenuto presso il Collegio Romano, sede centrale tra l’amministrazione centrale del Ministero, con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil nazionali e territoriali appunto in merito allo stato di agitazione del personale degli Istituti della Puglia. La delegazione ministeriale era composta dalla Direzione generale organizzazione, rappresentata nei suoi vertici dalla direttrice dott.ssa Marina Giuseppone e dal Dirigente del Servizio II prof. Alessandro Benzia; dalla Direzione Generale Musei, rappresentata da due funzionari delegati (non essendo presente il direttore dott. Lampis), e dalla Direttrice del Polo della Puglia dott.ssa Maria Stella Margozzi.
I delegati territoriali Cgil-Cisl-Uil, Matteo Scagliarini, Valentina Di Stefano e Patrizia Festa, supportati dai rappresentanti nazionali, hanno prima presentato puntualmente l’attuale situazione del personale in servizio presso i luoghi della cultura pugliesi ed hanno illustrato il percorso che, partendo dalle assemblee del personale sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha condotto alla proclamazione dello stato di agitazione vista l’evidente carenza di momenti di confronto presso il tavolo di contrattazione locale.
E’ stato segnalato che i siti della Puglia stanno aprendo con personale in servizio ben al di sotto dei numeri minimi concordati in sede di trattativa locale: “Le aperture sono frutto dell’impegno e del senso di responsabilità dei colleghi pugliesi – hanno spiegato - che, rinunciando spesso a ferie e permessi, permettono la fruizione del patrimonio culturale e lo sviluppo turistico della regione”. Durante la discussione, la Direttrice del Polo ha dichiarato di aver chiesto ad Ales (Arte lavoro e servizi spa, società in house del Ministero) in supporto al personale del Mibac, 6 addetti alla vigilanza (per Castel del Monte) e funzionari, tra cui architetti e archeologi, per svolgere la funzione di stazione appaltante.
Le organizzazioni sindacali hanno segnalato l’inefficacia dell’azione di monitoraggio e coordinamento del personale e della gestione dei luoghi della cultura da parte della Direzione Generale Musei; confermando la necessità di rivedere il rapporto tra Ministero e Ales, hanno chiesto alla Direzione del Polo di “ripristinare le corrette forme delle relazioni sindacali, confrontandosi con le parti sociali prima di avanzare richieste ad Ales, tra l’altro del tutto inappropriate rispetto alle esigenze del territorio, e prima di modificare forme di gestione e valorizzazione dei siti pugliesi”.
La parte romana “ha preso l’impegno – si legge in un comunicato congiunto delle organizzazioni sindacali - di tentare di risolvere il prima possibile il problema della carenza del personale in Puglia, sollecitando intanto l’entrata in servizio delle unità Ales in supporto alla vigilanza nel numero di 7, modificando la richiesta iniziale del Polo di 4 unità di vigilanza e 3 unità amministrative, in tutte unità di personale; in aggiunta si verificherà la possibilità di ricollocare in Puglia 6 unità della Fondazione Petruzzelli. Inoltre ha avviato un confronto con la Regione Puglia per verificare la possibilità di avere 25 unità di vigilanza provenienti dal personale delle ex province già entro il 2018”.
Le organizzazioni sindacali, pur accogliendo “con favore la disponibilità e l’impegno assunto dalla Direzione generale organizzazione, non ritengono conclusa la vertenza”. E così “in attesa della concretizzazione degli impegni assunti dall’Amministrazione, confermano lo stato d’agitazione del personale della Puglia e continueranno a garantire le aperture dei siti solo ed esclusivamente nel rispetto dei numeri minimi di sicurezza”.
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