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Fallisce il progetto Fidelis, sale la delusione dei tifosi

Fallisce il progetto Fidelis, sale la delusione dei tifosi

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Fallisce il progetto Fidelis, sale la delusione dei tifosi

La squadra di calcio non è stata iscritta alla serie C e adesso si comincia a lavorare sull’ipotesi di ripartire dai dilettanti

Domenica 15 Luglio 2018, 10:32

ANDRIA - «Il leone è ferito ma presto tornerà a ruggire». Questo lo slogan più diffuso sui social tra i tanti supporter dell’Andria che hanno dovuto incassare il fallimento del progetto calcistico, il secondo negli ultimi cinque anni. La Fidelis è fuori dalla serie C, con al seguito delusione e rabbia. Questi sono gli stati d’animo dei tifosi che da anni seguono le vicende del team azzurro.

Mino Bellifemine: «Per noi è l'ennesima pugnalata. Con la radiazione è la quarta volta che viene cancellato in quarant'anni il calcio ad Andria. Una ragione forse ci sarà. Il calcio locale interessa solo al 4% della popolazione e non è una buona percentuale se si sono già succedute tre generazioni di tifosi dalla fondazione della prima Fidelis. Ciò si ripercuote sullo scarso interesse delle forze imprenditoriali e professionali che, impegnate come sono a coltivare il proprio orticello, dimenticano la funzione sociale del calcio. In questo vuoto si inseriscono personaggi come Di Pasquale o Montemurro che dopo aver raschiato il barile, ti lasciano a terra nell'indifferenza generale».

Nicola Pellecchia: «La rabbia e la delusione per questo terzo fallimento negli ultimi 13 anni è tanta perché nessuno se l'aspettava da Paolo Montemurro. Ricordo che al suo arrivo ad Andria, 3 anni fa, la città lo ha accolto come un re e lo ha sempre difeso, sostenuto e protetto da tutto e tutti. Voglio sottolineare che nessun altro presidente della Fidelis ha mai ricevuto un supporto così tanto incondizionato come quello che la tifoseria andriese ha sempre tributato a Montemurro, neanche la famiglia Fuzio alla quale la città è in debito di un monumento. Quello che fa male oggi, è stato il suo silenzio che ci ha portato, a meno di una settimana dal termine ultimo dell'iscrizione al campionato, a prendere atto di una situazione debitoria irreparabile. Concludo con l'appello rivolto agli imprenditori della nostra città di dimostrare il loro "sangue andriese" in questo delicato momento facendo ripartire subito il calcio ad Andria da qualsiasi categoria. Non è quella che ci spaventa: noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo sempre a prescindere. Il mio personale motto è "non mi importa in quale categoria, sarai sempre la fidanzata mia».

Alberto Scamarcio: «Purtroppo non siamo nuovi ai fallimenti, ma a differenza dei precedenti questo fa veramente male. La nostra tifoseria, come anche l'intera comunità andriese ha accolto Montemurro con rispetto, educazione, collaborazione, stima nella massima spontaneità. Ha tradito la piazza, ha tradito i tifosi, ha tradito i suoi collaboratori, ha tradito la stampa, ha tradito tutti. Un'infinità di comunicati che non lasciavano trapelare nessun problema per il proseguo, ma che purtroppo e ora lo possiamo confermare erano parte di un progetto triennale che come obiettivo aveva la "scomparsa" della fidelis. Non conosco quali possano essere le ripercussioni penali ed economiche a cui Paolo Montemurro vada incontro, ma l'unica certezza è che come uomo la sua immagine ha subito un colpo "eterno" peggiore della scomparsa della Fidelis. Ringrazio coloro che sono al lavoro per ripartire con una nuova società, che sia andriese e lo sia per sempre. Anche questa volta trasformeremo la nostra rabbia in energia positiva per il futuro».

Daniele Memeo: «Questo fallimento fa molto più male dei precedenti perché è "quasi" del tutto inaspettato visto che il presidente Montemurro aveva continuato a diffondere ottimismo e soprattutto si impegnava a mantenere fede ai propri impegni fino alla mattina del 27 giugno. Questa debacle rappresenta una ferita atroce per una piazza che aveva accolto, voluto bene e soprattutto rispettato l’imprenditore barese. Però mi sento di dire che anche questa volta la tifoseria andriese saprà rialzarsi e tornerà a gremire gli spalti in numero ancor più numeroso. Semper Fidelis».

Francesco Sibilano: «Sono un tifoso della Fidelis da circa 30 anni, e non ho mai visto una cosa simile, come quella che abbiamo vissuto recentemente. Se solo Montemurro fosse stato chiaro subito dopo la gara con il Francavilla, forse a quest'ora le cose sarebbero andate diversamente».

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