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Happy casa Brindisi non si arrende: l'obiettivo è la Finals Eight di Coppa

 
Angelo Sconosciuto

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Angelo Sconosciuto

Happy casa Brindisi non si arrende: l'obiettivo è la Finals Eight di Coppa

Non è escluso che nelle ultime due gare utili possa entrare in squadra mister Dee, al secolo D’Angelo Harrison, il «folletto dell’Alaska».

Giovedì 05 Gennaio 2023, 12:41

BRINDISI - Difficile, ma non impossibile. Ci sono chance che la Happy Casa Brindisi conquisti uno dei rimanenti posti al sole nelle Final Eight di Coppa Italia a Torino, anche perché non è escluso che nelle ultime due gare utili per conseguire l’obiettivo, nel team del presidente Fernando Marino possa entrare a far parte del gruppo squadra mister Dee, al secolo D’Angelo Harrison, il «folletto dell’Alaska». Non sarebbe certo il salvatore della patria dopo tanti mesi di assenza per il grave infortunio, ma certamente una rotazione utile in più a disposizione di coach Vitucci.

Che ci siano possibilità, lo dicono i numeri, lo dice quanto tutti hanno visto il 2 gennaio scorso. Sarà che le vette alpine hanno ispirato un po’ tutti, sarà che «quando il gioco si fa duro... i duri iniziano a giocare», ma la Happy Casa vista alla Blm Group Arena è apparsa eroica, corale, un team all’altezza della fama dei singoli atleti (pure di quelli che erano a letto con l’influenza e di quelli in campo con le gambe che facevano «giacomo giacomo» per il febbrone appena passato). Ciascuno ha tirato fuori ed ha messo sulla bilancia il massimo che possedeva.

Se ci tuffiamo nel mondo dei numeri, poi, ecco le altre conferme: 5 atleti in doppia cifra (Burnell 18, Bowman 16, Mascolo 13, Reed e Bayehe 12) e Ky Bowman quale miglior sesto uomo banca Ifis della tredicesima giornata con 16 punti, 4 rimbalzi e 18 di valutazione. Del resto coach Vitucci a fine gara non ha avuto dubbi: «Chiaro segnale di volontà e applicazione» ha detto e ieri pomeriggio al PalaPentassuglia si è ripresa l’attività proprio da dove si era chiuso il libro per l’esame di Trento.

Ora c’è Varese, squadra ostica e avanti in classifica alla Happy Casa. Lunedì la squadra di coach Matt Brose è andata ko all’ultimo secondo, su un tiro libero, dopo una splendida prova di Colbey Ross e dopo che Varese aveva avuto la quasi certezza della vittoria a 4” dalla sirena finale. «Sconfitta dura da digerire. Troppe amnesie in attacco e in difesa», ha detto il coach, confermando il luogo comune sulla crudeltà di questa disciplina sportiva che deve avere anche sugli spalti gente dal cuore in ordine.

E allora, rispetto a lunedì scorso, coach Vitucci potrà innanzi tutto recuperare Nick Perkins, anche se non è detto che il centro americano parta nello starting five, non fosse altro che per la ricaduta influenzale che lo ha colpito. E poi c’è da sciogliere l’enigma-sorpresa D’Angelo Harrison. La società non lo ha ancora formalmente tesserato: c’è tempo nelle prossime ore. Se venerdì a mezzogiorno vedremo il suo nome nel bollettino della Lega basket vorrà dire che Mr Dee almeno farà riscaldamento con i compagni e non ci sarà nessuno al palaPentassuglia che non farà segni scaramantici, a quel punto, per vederlo sul parquet: a mr Dee manca il popolo del Palazzo, e che al popolo del Palazzo manchi mr Dee è una certezza.

Dopo Trento, scendendo a valle, è da credere che nessuno dei brindisini abbia abbandonato l’idea che la vetta è difficile, ma scalabile: giusto per apporre in vetta una (l’ennesima in questi anni) bandiera biancoazzurra.

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