POTENZA - Una donna bellissima, solare, poliedrica e decisa. A tutto ciò aggiungiamo che è laureata, capoufficio stampa di un ente pubblico italiano, ironica, molto intelligente e lucana. Lei è Sonia Topazio, attrice, giornalista e scrittrice. Nata a Potenza, da venticinque anni vive a Roma. Dal 2004 guida l’ufficio stampa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), l'ente italiano di ricerca sui fenomeni Geofisici e Vulcanologici.
Da ragazza pratica attività sportiva, conquistando il podio in diverse gare nazionali juniores. Abbandonata la carriera sportiva a causa di problemi ai tendini, si dedica al teatro e al cinema, esordendo a 19 anni nel ruolo di Nina Ciampa, nel «Berretto a sonagli di Pirandello», messo in scena dalla compagnia Sicilia Teatro, per la regia di Mauro Bolognini. Recita in diversi film e lavora come modella. Recita nel film erotico Corti circuiti erotici Vol. 2 di Tinto Brass; viene scelta dalla rivista Playmen per il calendario; posa per l’edizione italiana di Playboy. Nel 2001 si laurea a pieni voti in Lettere e filosofia, con indirizzo Cinema e spettacolo all’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Scrive per diversi quotidiani e riviste, tra cui Il Messaggero, ed è autrice di diversi libri. Nel 2004 diviene capo del neonato ufficio stampa dell’Ingv. «Quando sono andata a lavorare all’Istituto – spiega Sonia Topazio – l’ufficio stampa non esisteva. L’ho costituito di sana pianta, a dire il vero sono rimasta sbalordita pensando che un Ente pubblico a livello nazionale non avesse un ufficio stampa. Ora ce l’ha».
Sorride Sonia mentre racconta del suo nuovo libro che presenta nella sua città natale, alla quale è molto legata. «Questo libro nasce per caso, come quelli precedenti, una valvola di sfogo per me. Per scrivere di questa storia d’amore, la storia di Barina, mi sono chiusa in Biblioteca nazionale per documentarmi su un periodo storico, quello della dittatura rumena di Nicolae Ceaucescu, ferocissimo, anni di crimini contro lo stato, di genocidio e distruzione dell’economia nazionale».
Perché è la Romania lo scenario della Sposa Vergine?
«La storia di Barina si divide fra una Romania in subbuglio e una Calabria perduta nella sua eterna e malata immobilità. E prende il via dalle storie di una colf rumena, bugiarda e ladra, che lavorava in questa immensa villa stile Liberty, nella Locride, dove ho trascorso le mie vacanze estive. Sapevo che aveva il vizietto di, diciamo così, allungare la mano, ma mi incuriosiva tanto ascoltare le storie che inventava per giustificarsi. Da lì, dai racconti della sua terra, mi è venuta voglia di approfondire le mie conoscenze su quel periodo, anni 80-90».
La notizia completa sull'edizione della Gazzetta in edicola o scaricabile qui