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Raccolta castagne «guerra» tra poveri

Raccolta castagne «guerra» tra poveri

 
Raccolta castagne «guerra» tra poveri

Mercoledì 24 Ottobre 2012, 15:47

03 Febbraio 2016, 01:48

di ANTONIO PACE

È iniziata la «guerra» delle castagne sulle pendici del Monte Vulture. Nella foresta demaniale che copre le pendici della montagna, esistono migliaia di alberi di castagno che producono il gustoso frutto, definito alcuni anni addietro «il pane dei poveri», ma grazie alle varie sagre e feste organizzate nei paesi di produzione, Melfi, Rapolla, Barile, Rionero, ecc. dove si sono riversate migliaia e migliaia di cittadini provenienti dalla vicina Puglia, le castagne sono diventate una fonte di reddito non indifferente. Lo sanno bene molti giovani disoccupati che si alzano alle 6 del mattino per andare a raccogliere il tipico frutto autunnale per poi venderle sul mercato locale o sulle piazze dei paesi. Ogni persona riesce a raccogliere mediamente 60/80 kg al giorno, secondo le zone. 

Purtroppo, però, negli ultimi tempi, molti giovani hanno trovato lungo le vie di accesso alla foresta molti autoveicoli pieni di extracomunitari che impediscono (spesso anche con le minacce), non solo il passaggio, ma anche e soprattutto la raccolta delle castagne. I cittadini fino a questo momento non hanno reagito per non compromettersi e hanno preferito spostarsi in altre zone. Gli stranieri, pare, si siano addirittura suddivise le zone creandosi una sorta di monopolio di raccolta e quindi nel loro «spazio» non fanno entrare nessuno e non consentono nemmeno il passaggio. 
Non dimentichiamo, in ogni caso, che spesso gli extracomunitari sono a loro volta vittime di organizzazioni criminali che li sfruttano e li minacciano. 

Il mercato, di questi tempi richiede un grosso quantitativo di castagne e poiché l’annata non è stata delle migliori, per via della siccità, con una produzione di circa il 60% in meno anche il prezzo è lievitato e di conseguenza le castagne sono diventate «preziose», perciò intorno a loro si è creato un mercato molto redditizio. Nella scorsa settimana il prezzo delle castagne al dettaglio, ha avuto una variazione di grande rilievo: è passato da circa 2 euro al kg fino a raggiungere i 5 per il prodotto scelto e di grossa pezzatura. Perciò nei mercatini rionali spesso si incontrano «raccoglitori » che con i cesti colmi tentano di vendere le castagne ai passanti o alle massaie.

I raccoglitori di castagne, non del posto, specialmente durante le giornate festive, qualche volta si introducono anche nei terreni privati con la scusa che non sanno che il castagneto è di proprietà privata e fanno man bassa dei frutti. Specialmente in questo periodo è auspicabile una maggiore vigilanza da parte degli organi di polizia preposti per sopprimere tutti gli abusi e soprusi e per consentire agli abitanti di recarsi a raccogliere le castagne senza nessun impedimento. Se la raccolta delle castagne nei castagneti demaniali è libera deve essere per tutti i cittadini, in special modo se le castagne raccolte sono di consumo familiare e non destinate al mercato. La qualità delle castagne che si producono lungo i versanti della montagna di Monticchio, sono di qualità superiore per le qualità organolettiche e per l’alto valore nutritivo. La nostra regione, ultimamente, ha investito molto sui prodotti tipici e la castagna è senza dubbio uno dei prodotti valorizzati non solo nella regione ma, anche in quelle limitrofi come la Puglia.
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