La donna disabile e ora separata dovrà dunque uscire dalla casa di famiglia, che è per gran parte sua e per un’altra parte in comproprietà con l’ex coniuge. Per il suo mantenimento, compresa la nuova sistemazione che dovrà cercarsi, l’ex marito (che ha uno stipendio lordo di 1.600 euro) dovrà darle ogni mese – ha stabilito il giudice – un contributo di 200 euro, che si aggiungerà alla sua pensione mensile lorda di circa 700 euro.
"E' una decisione profondamente ingiusta", ha commentato la donna. "Nonostante oltre vent'anni fa mi sia stato amputato il braccio destro – ha aggiunto – ho svolto sempre con diligenza le incombenze di moglie e di madre e la separazione non è certamente a me addebitabile. Allontanarmi dai miei figli minori, dei quali avevo chiesto l’affidamento, e dalla casa della quale sono per gran parte proprietaria, mi sembra davvero ingiusto”. “Confidiamo che i provvedimenti del giudice, ora adottati in via d’urgenza – ha detto l’avvocatessa Francesca Sassano, che assiste la donna – possano essere modificati dopo l’udienza per la comparizione delle parti, che si svolgerà nel prossimo mese di gennaio".
















