Sabato 13 Dicembre 2025 | 18:47

Venosa a luci rosse Tra sesso e lap dance sequestrato il night club

Venosa a luci rosse Tra sesso e lap dance sequestrato il night club

 
Venosa a luci rosse Tra sesso e lap dance sequestrato il night club

Martedì 21 Dicembre 2010, 11:47

02 Febbraio 2016, 22:41

di MASSIMO BRANCATI
 
Sinuose ragazze si aggirano tra i tavoli, dispensando sorrisi e ammiccamenti durante un audace ballo. Solo un gioco erotico fatto di sguardi o il preludio alla prostituzione? I carabinieri hanno voluto vederci chiaro. E in prima persona. In abiti borghesi, nel corso di diverse serate, sono entrati nel locale. Sabato scorso il blitz che ha portato al sequestro nel night club «Ristonight Genesi» di contrada Monte, a Venosa. L’operazione - portata a termine dai militari della stazione, coordinati dal maresciallo Giuseppe De Michele, e del nucleo operativo e radiomobile con a capo il luogotenente Salvatore Santoro con la supervisione del comandante della compagnia di Venosa, ten. Vincenzo Varriale - ha consentito di raccogliere elementi che, secondo gli investigatori, testimoniano come all’interno del locale si andasse ben oltre un’esibizione di lap dance. 

Insomma, le ballerine-spogliarelliste, quasi tutte dell’Est Europa, ma anche alcune italiane, avrebbero arrotondato il cachet accettando le «offerte» dei clienti in cambio di sesso. Tra queste anche una 22enne nigeriana, Abu Fevo, che al controllo dei carabinieri è risultata priva di documenti di soggiorno. I militari hanno verificato che la ragazza era destinataria di un provvedimento di espulsione emesso, diversi mesi fa, dalla questura di Bologna. Di qui l’immediato arresto.

I titolari del night - che ieri abbiamo cercato invano di contattare per dare loro modo di replicare alle accuse - sono stati denunciati per le ipotesi di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento della permanenza di immigrati clandestini in Italia. Il locale sequestrato ha una storia travagliata. 

A marzo del 2009, sotto un’altra gestione, fu al centro di un’inchiesta giudiziaria. Allora si chiamava «Piper Club»: i carabinieri arrestarono il titolare con l’accusa di detenzione di stupefacenti e spaccio. All'interno del bagno del club i militari trovarono dieci dosi di eroina. L’operazione, che si concluse con i sigilli, era l’atto finale di una lunga attività d’indagine. Il locale era già sotto stretta osservazione da parte dei militari di Venosa che pochi giorni prima lo avevano segnalato alla Questura di Potenza e al sindaco di Venosa chiedendone la chiusura. Il club era diventato, secondo i carabinieri, il ritrovo abituale di alcuni pregiudicati del posto, dei paesi limitrofi e addirittura di fuori provincia. Il sospetto è che non fosse un semplice luogo dove andare a trascorrere una serata, ma il posto in cui alcuni pregiudicati avevano la possibilità di stringere alleanze e accordi riguardanti soprattutto lo spaccio di droga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)