Passato «l'allarme carbonchio ematico». Il batterio che ha contagiato anche un veterinario e un allevatore è stato battuto. Il Presidente della giunta regionale della Basilicata, Filippo Bubbico, ha firmato un'ordinanza con la quale revoca i divieti di pesca e di raccolta funghi, tartufi, frutti di bosco ed erbe officinali nel Parco del Pollino e del Lagonegrese. Adesso riprenderà anche la caccia per tutte le specie ad eccezione del cinghiale, considerato maggiormente a rischio poiché, essendo un animale selvatico e vivendo quindi allo stato brado, ha numerose possibilità in più, rispetto al bestiame d'allevamento, di entrare in contatto con spore del batterio e con i terreni potenzialmente infetti.
La diffusione del carbonchio è talmente pericolosa che i terreni infetti vengono definiti «maledetti» poiché, una volta contagiati, divengono inutilizzabili.
Il batterio aveva colpito l'area sud della Basilicata, dove erano stati individuati circa 30 focolai, subito circoscritti con attività di vaccinazioni a tappeto. I provvedimenti contenuti nella precedente ordinanza del Presidente della giunta, datata 15 settembre 2004, diretti ad arginare la diffusione dell'epidemia del carbonchio ematico, sono stati quindi revocati definitivamente. L'ordinanza restrittiva e quella odierna, riguardano i territori dei comuni di Castelluccio Superiore ed Inferiore, Castelsaraceno, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla del Sinni, Lauria, Moliterno, Rotonda, Latronico, Maratea, San Costantino Albanese, San Severino Lucano e Viggianello.
Il carbonchio ematico è una malattia infettiva grave, causata dal Bacillus Anthracis, che colpisce tutti i vertebrati a sangue caldo. E' quindi una "zoonosi", ovvero una malattia che può essere contratta sia dagli animali sia dall'uomo, anche definita "tellurica", in quanto le spore possono conservarsi per decine di anni nel terreno.
L'assessore alla Sicurezza e solidarietà sociale, Carlo Chiurazzi, in riferimento alla vicenda ha detto:«Grazie alla fattiva collaborazione dei sindaci e degli allevatori, che hanno prontamente aderito alla campagna di vaccinazioni, siamo riusciti a contenere la malattia, notevolmente pericolosa per gli animali e per l'uomo. I provvedimenti drastici che abbiamo adottato in pieno accordo con il Ministero della Salute e il Centro di referenza per l'antrace, hanno permesso di scongiurare l'estensione dei focolai, soprattutto tra gli animali selvatici e allo stato brado e di vaccinare circa 30 mila capi di bestiame».
«Chiediamo ancora un po' di pazienza ai cacciatori che sopporteranno qualche limitazione, per debellare definitivamente ogni forma di rischio per loro stessi e per la salute pubblica» Continua l'assesore:«Ci rendiamo conto delle restrizioni che le popolazioni hanno dovuto subire ma, il provvedimento, è stato emanato nell'interesse della tutela del patrimonio zootecnico della zona". Chiurazzi conclude affermando che: "Se non fosse stato per le misure tempestive, rigorose e severe adottate, i danni al bestiame e all'economia sarebbero stati di gran lunga maggiori. Adesso la fase più delicata è passata e si può tornare alla normalità».
La nuova ordinanza dispone: vaccinazioni obbligatorie contro il carbonchio ematico del bestiame, nelle aree a rischio dei Comuni sede di focolai o in quelli ritenuti a rischio; la movimentazione degli animali; la distruzione delle carcasse del bestiame e della selvaggina morti in seguito all'infezione.
PER SAPERNE DI PIU':
www.aslromag.it/prestazioni/carbonchio.asp
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