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Crisi idrica in Basilicata: «Bisogna rimettere ordine nell’intero comparto idrico»

Crisi idrica in Basilicata: «Bisogna rimettere ordine nell’intero comparto idrico»

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Crisi idrica in Basilicata: «Bisogna rimettere ordine nell’intero comparto idrico»

Il Pd presenta 5 proposte di legge in Consiglio regionale

Giovedì 24 Luglio 2025, 13:15

Ridisegnare il comparto idrico, eliminando la frammentazione oggi esistente. Il Partito democratico prova a mettere ordine nella governance dell’acqua e lo fa attraverso cinque proposte di legge presentate dai suoi consiglieri regionali, il capogruppo Piero Lacorazza ed i consiglieri Roberto Cifarelli e Piero Marrese (capogruppo di Basilicata democratica). Cinque pdl che hanno come obiettivo il rafforzamento della rappresentanza in Acque del Sud Spa, con l’obiettivo di aumentare al 30 per cento l’attuale quota delle Regioni che è del 5 per cento, l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulle risorse idriche, la nuova disciplina in materia di bonifica, irrigazione e tutela del territorio, la ridefinizione del ruolo della Società energetica lucana ed il riordino delle funzioni regionali di area vasta.

“L’acqua rappresenta il simbolo più evidente del fallimento del governo Bardi. Abbiamo percorso due strade quella della denuncia, già intrapresa con forza durante quest’anno, ma soprattutto quella della proposta. Accogliendo nuovamente l’invito del presidente Bardi, presentiamo cinque leggi concrete sulle quali il Consiglio regionale può e deve misurarsi, dopo che precedenti risoluzioni sono rimaste inascoltate” commenta il capogruppo dem, Piero Lacorazza. “Chiediamo l’istituzione di un Osservatorio regionale sulle risorse idriche, perché non è più accettabile l’assenza di trasparenza su dati, numeri e strategie; serve una visione chiara. Inoltre, la Basilicata deve farsi promotrice, a livello nazionale, di un’iniziativa sull’acqua nel Mezzogiorno, dove il rapporto tra Stato e Regioni resta ancora troppo squilibrato – aggiunge l’esponente politico - Per questo chiediamo a Bardi di chiarire definitivamente la posizione della Regione sulla quota del 30 per cento delle azioni di Acque del Sud: da qui deve anche partire un ripensamento profondo della missione dell’Acquedotto Lucano, che necessita di un vero piano industriale.” Soffermandosi sul Consorzio di Bonifica Lacorazza incalza perché venga reso “più vicino ai territori, soprattutto agli agricoltori, potenziando le unità territoriali e dotandolo di strumenti per intervenire in situazioni di emergenza” e spinge perché “la gestione della forestazione venga affidata all’Unione dei Comuni montani sgravando il Consorzio di bonifica”.

”L’inadeguatezza del Governo regionale, sia del presidente Bardi sia dell’assessore Cicala, nel gestire non solo l’emergenza idrica ma più in generale nel mancare di visione e programmazione – sottolinea il consigliere Roberto Cifarelli - Non basta affrontare le emergenze: serve governare i processi, anticipare i fenomeni e costruire politiche strutturate, soprattutto su temi come lo spopolamento e la gestione dell’acqua.” Duro anche il consigliere Piero Marrese che parla di un Governo regionale “dormiente e sordo alle richieste degli agricoltori, che stanno manifestando per chiedere aiuto e un dialogo finora mancato”. “La crisi agricola attuale, prevedibile e annunciata, poteva essere evitata con un confronto tempestivo. Le difficoltà costringono gli agricoltori a scegliere quali colture portare avanti, con gravi danni economici e rischio di perdita di posti di lavoro sul territorio” aggiunge Marrese. Insomma, una analisi dura sull’acqua quella delle opposizioni che ha toccato anche la vicenda Acquedotto lucano ed il possibile aumento di capitale previsto nell’assemblea dei soci del prossimo 4 agosto. “Per Acquedotto lucano chiediamo un vero piano industriale” concludono i consiglieri regionali dem.

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