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Bonus gas in Basilicata, il Tar accoglie il ricorso presentato da quattro aziende distributrici

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Bonus gas in Basilicata, il Tar accoglie il ricorso presentato da quattro aziende distributrici

L'applicazione generalizzata delle tariffe agevolate determinerebbe una significativa perdita economica per gli operatori e ostacolerebbe la libera concorrenza

Sabato 14 Giugno 2025, 11:33

Il disciplinare del bonus gas inciampa sul Tribunale amministrativo regionale. Il documento che estendeva, con una delibera regionale, le condizioni economiche previste per i clienti vulnerabili a tutti i clienti domestici residenti viene sospeso, in via temporanea, dai giudici amministrativi, provocando reazioni ed interrogativi tra i cittadini e le forze politiche di opposizione. Per i giudici del Tar di Basilicata il ricorso presentato da quattro società fornitrici di gas (Sei Energia, Basengas vendita, Energia e Gas, Energy progress) è “ammissibile e fondato” poiché l’applicazione generalizzata delle tariffe agevolate determinerebbe una significativa perdita economica per gli operatori e ostacolerebbe la libera concorrenza.

Inoltre, sempre per i giudici “la Regione Basilicata non ha competenza normativa” per stabilire condizioni economiche di fornitura del gas, prerogativa riservata all’Arera. Di qui, la decisione di sospendere la delibera in attesa dell’udienza pubblica dell’8 ottobre prossimo. La scelta, però, rischia di provocare effetti diretti sulle famiglie considerato che la fine delle tariffe agevolate potrebbe comportare un aumento delle bollette. Tanto che ad esprimere preoccupazione è il presidente regionale di Federconsumatori Basilicata, Michele Catalano. “Temevamo che ci fossero problemi perché la Regione si è sostituita all’Arera. Certo, ci saremmo augurati che passasse la linea della Regione perché la tariffa placet estesa non solo ai fragili ma a tutti avrebbe comportato dei vantaggi economici per i lucani. Ora prendiamo atto di quello che è accaduto ed aspettiamo la decisione di merito” sottolinea il presidente evidenziando che “la proroga non è più attiva”.

“Al momento tra i cittadini regna la confusione oltre ad una certa disillusione. In questa vicenda c’è un grande pressapochismo – continua Catalano - ad aprile avevo detto che la cosa migliore sarebbe stata fare come la carta carburanti: ossia dare a tutti i cittadini un bonus energetico stimato in base alle famiglie presenti ed ai consumi regionali. Un bonus che avrebbe coperto anche l’energia elettrica ma non hanno voluto seguire questa strada e ne prendiamo atto. Quello sarebbe stato il modo migliore per ristorare i cittadini”. Insomma, per la Federconsumatori era necessario agire diversamente. A parlare di “pasticcio”, però, è anche l’opposizione.

Come nel caso del capogruppo di “Basilicata democratica”, Piero Marrese, secondo cui “l’ideazione e l’applicazione del nuovo disciplinare è stata un vero e proprio buco nell’acqua”. Duro anche il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza. “Se mettiamo in fila la vicenda Total, le scelte compiute sul bonus gas con annessa gestione del disciplinare, l’emergenza idrica dentro la stagnazione dell’economia lucano rallentata ulteriormente dai ritardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza siamo alla cronaca di un fallimento annunciato” sottolinea Lacorazza, mentre per il vice presidente del Consiglio Regionale, Angelo Chiorazzo, di Basilicata casa comune si è trattato di “una misura nata per fini elettorali, oggi simbolo di opacità e disuguaglianze. La Regione renda conto al Consiglio e ai cittadini altrimenti presenteremo esposto alla Corte dei Conti”.

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