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Basilicata, ristori e quota in «Acque del Sud»: al lavoro per trovare una sintesi

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Basilicata, ristori e quota in «Acque del Sud»: al lavoro per trovare una sintesi

Per la crisi idrica rinviata la discussione in Consiglio regionale

Martedì 13 Maggio 2025, 13:51

Ristori ed aumento della quota di partecipazione della Basilicata in “Acque del Sud”. Sono questi i nodi critici che maggioranza ed opposizione dovranno sciogliere per arrivare ad una risoluzione unitaria sulla crisi idrica. Dopo l’annuncio di tre risoluzioni e due ordini del giorno, i capigruppo in Consiglio Regionale hanno deciso di provare a fare sintesi, ma per arrivarci ci vorrà del tempo. Questo spiega come, al momento, l’approvazione della risoluzione non è stata ancora calendarizzata per la prossima seduta del Parlamentino lucano fissata per domani.

Nell’attesa, dunque, si lavorerà sul testo. Un passaggio non semplice se si considera che tra i punti più controversi vi sono proprio i ristori per le attività commerciali e le famiglie sollecitati non solo da maggioranza ed opposizione ma anche dal presidente dell’Anci Larocca e dalle associazioni dei consumatori. Una richiesta che arriva da più parti, dunque, ma che ha a che fare con i conti della Regione.

C’è, poi, la questione della quota in “Acque del Sud”, che per la Basilicata tocca il 5 per cento. Da più parti, proprio durante il dibattito in Consiglio, è emersa la volontà di aumentare quella quota, considerata troppo bassa per una regione che fornisce il 70 per cento delle risorse: il passaggio politico per arrivare a chiederne ufficialmente l’aumento, però, non è dei più semplici data la diversità di vedute. Insomma, il lavoro delle diplomazie per trovare una sintesi che porti ad un voto unanime è iniziato ed andrà avanti almeno per qualche giorno.

Intanto, il governo regionale lavora sugli interventi per evitare che, nei prossimi mesi, i lucani possano trovarsi di fronte ad una nuova emergenza idrica. Un mosaico di progetti in itinere e da programmare che sono stati illustrati nel corso della seduta del Consiglio dei giorni scorsi. In particolare, per quanto riguarda lo schema “Basento-Agri-Camastra” che serve oltre 145mila lucani, è in corso la digitalizzazione delle reti e l’ampliamento della diga Camastra. Ancora per la Camastra è in itinere una gara di appalto per 2 milioni e mezzo di euro, per lavori sullo sfioratore superficiale che dovrebbero concludersi entro il 2025.

Inoltre, è stato formulato uno schema di priorità inviato al ministero per le Infrastrutture ed al commissario per l’emergenza idrica, Dell’Acqua con la richiesta di un finanziamento complessivo di 45 milioni di euro. In fase di progettazione – come sottolineato dall’assessore alle Infrastrutture Pasquale Pepe – «è la traversa di Trivigno che servirà a portare acqua dal Basento alla Camastra. Raggiunta la capacità di invaso della Camastra, si potrà rifornire lo schema idrico Basento-Bradano, ossia gli invasi di Acerenza e Genzano». Definito anche il collegamento della Canna del Sinni alla Val Basento per dare acqua a quella zona industriale ed il collegamento della diga di Acerenza con il potabilizzatore di Masseria Romaniello.

Per affrontare le perdite idriche, poi, è stata chiusa l’intesa con il ministero delle Infrastrutture per un programma di interventi per 40 milioni di euro (22 milioni di euro saranno a carico del ministero e 18 milioni di euro a carico della Regione). Infine, è stato inserito il finanziamento degli interventi riguardanti la Diga del Rendina per 113 milioni di euro che dovrà essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Insomma, opere in corso di realizzazione e da realizzare per evitare che la Basilicata, terra ricca di acqua, si trovi di nuovo di fronte all’emergenza idrica.

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