La segnalazione è dei redattori del sito Baslicatanet.com.
La tomba risale all’età del bronzo, periodo che va dal 3.500 al 1.200 a.C. Nella seconda metà dell’ottocento, la scoprì l’archoelogo Domenico Ridola. I più importanti siti neolitici, ad esempio Stonehenge, coevo al villaggio di Murgia Timone, hanno una disposizione delle pietre allineate con un significato particolare per i giorni di solstizio e di equinozio.
Lo scorso, 21 dicembre, solstizio d’inverno, quando il sole agli occhi di un osservatore terrestre inverte la propria rotta, è un giorno in cui si radunano a migliaia in tutti i siti neolitici per vedere come è calendarizzato questo fenomeno attraverso il sole che illumina particolari punti di queste opere dell’uomo di migliaia di anni fa, segnando l’avvio di una nuova stagione di luce. La speranza, la rinascita della luce sulle tenebre è il significato da sempre espresso in queste opere per questo evento celeste. Lo scorso 21 dicembre, come mostra la foto scattata alle 12, il sole illuminava con un allineamento perfettamente centrato l’ingresso e la parte ipogea della tomba neolitica di Murgia Timone a Matera. Una coincedenza? Ai redattori di Basilicatanet piace pensare che non lo sia.
















