Non c’è solo la fuga verso il nord del Paese per studiare o trovare un lavoro. I giovani lucani lasciano la Basilicata anche per l’estero. Sono i dati a confermarlo, dimostrando un andamento che – seppure lento – è costante. E preoccupante, dati i numeri piccoli del territorio lucano. Lo scorso anno sono stati 335 i giovani lucani, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni, che hanno lasciato la Basilicata per trasferirsi in altri paesi europei o extra europei e risultano iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero). Questo mentre, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2023 i ragazzi che si sono trasferiti all’estero sono stati 3.147. Un numero importante quello sulla fuga dei giovani contenuti in un report diffuso dalla Fondazione Nord Est (su dati Istat), un numero su cui riflettere soprattutto se si considera che i dati si sommano a quelli sulle ultime iscrizione degli studenti lucani alle Università del centro-nord, con un “primato negativo” per la Basilicata ed il suo Ateneo. Insomma, una sorta di “fuga” in tutte le direzioni quella dei lucani delle giovani generazioni che solleva non pochi interrogativi, come evidenziano i sindacati che, da tempo, lanciano l’allarme sullo spopolamento ed i ragazzi che vanno via. Così, a fronte di questo nuovo fosco orizzonte ed a una tendenza che non sembra arrestarsi a chiedere interventi immediati è il segretario regionale della Uil, Vincenzo Tortorelli.
“Non c’è più bisogno di altri report statistici ed indicatori economici per avere piena consapevolezza che la nuova ondata migratoria dei giovani è un’emergenza sociale, civile, demografica” tuona Tortorelli precisando come “lo studio si focalizza sulle cause e sulle conseguenze di questa crescente diaspora giovanile, mettendo in luce i dati allarmanti sull’uscita netta di giovani”. Il dossier – continua l’esponente sindacale “fornisce un’analisi dell’impatto demografico e socio-economico di questa emigrazione e propone riflessioni e possibili soluzioni per arginare la fuga di talenti”.
Confermando anche come la ragione principale di questa fuga sia la ricerca di lavoro. “Le ragioni che spingono i giovani a lasciare l’Italia – che dovrebbero essere note a tutti - sono diverse. Tra le principali vi sono la ricerca di migliori opportunità lavorative, la mancanza di prospettive professionali e la crisi economica – continua ancora Tortorelli - ciò si aggiunge ad un contesto socio-economico segnato da crescente insoddisfazione per le condizioni di vita e di lavoro, che alimenta ulteriormente il fenomeno migratorio. Per fronteggiare questa vera e propria emergenza, in Basilicata serve un nuovo progetto di sviluppo condiviso e capace di riaccendere nelle giovani generazioni la capacità di sognare un futuro migliore a casa propria”.
Insomma, un programma di sviluppo diverso, da mettere su insieme ai giovani “perché altrimenti si rischia di muoversi a velocità diverse con il risultato che poi i giovani vanno all’estero o in altre regioni”. Di qui, la proposta della Uil di “una piattaforma per il lavoro e la formazione in Basilicata con una pianificazione dettagliata e una comprensione chiara delle esigenze degli utenti”. “La piattaforma dovrebbe servire come un punto di incontro tra i datori di lavoro, i candidati in cerca di lavoro e gli enti di formazione. E per dare risposte al disallineamento domanda-offerta lavoro, con oltre il 50 per cento di alcuni profili professionali richiesti dalle aziende lucane considerati “non reperibili” c’è il Piano per il Lavoro che abbiamo proposto insieme a Cgil e Cisl” aggiunge l’esponente sindacale specificando che la piattaforma deve “facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, fornire opportunità di formazione e sviluppo delle competenze, creare una rete di supporto per i lavoratori e le imprese locali”. La piattaforma, dunque, come mezzo per favorire l’incrocio della domanda, per dare ai giovani occasioni di lavoro. “E’ un’idea che rilanciamo al presidente Bardi in questa fase di nuovo confronto sociale” conclude il segretario della Uil Basilicata che invita i giovani ad “esprimere le proprie idee e di impegnarsi per cambiare le cose”. Iniziando dall’appuntamento del fine settimana a Vasto durante il quale la Uil discuterà di un nuovo protagonismo del sindacato anche tra le giovani.