L’ufficialità dovrebbe arrivare oggi. Almeno queste sono le indiscrezioni. Con la convocazione del governatore Bardi negli uffici della Corte d’Appello e la proclamazione dei venti consiglieri eletti. Un appuntamento annunciato da giorni, per la verità, ma che ora sarebbe imminente. Per la seconda legislatura targata Vito Bardi, in carica per i prossimi cinque anni, dovrebbe essere questione di ore. Un passaggio che tra verifiche elettorali e appuntamenti previsti, come la composizione della nuova giunta regionale, è decisamente carico di attesa. Innanzitutto, perché saranno definite alcune questioni che potrebbero incidere sulla stessa composizione del Consiglio. È il caso del quarto dei consiglieri eletti nella lista di Fratelli d’Italia per il Potentino. Al momento, per soli undici voti il quarto è l’ex assessore regionale all’agricoltura, Alessandro Galella seguito da un altro ex assessore, Donatella Merra. La verifica dei voti, quindi, non solo potrebbe se non ridefinire quanto meno ridurre la distanza dei voti, ma soprattutto, potrebbe portare ad un ricorso al Tar per il riconteggio dei voti annullati. Un quarto posto tutto da assegnare che diventa ambitissimo perché con le nomine assessorili di uno o due dei tre consiglieri eletti in provincia di Potenza (Carmine Cicala, Maddalena Fazzari e Michele Napoli) ci sarebbe proprio con il primo dei non eletti.
Altra questione su cui pesa la proclamazione degli eletti riguarda, invece, il Materano ed alcuni numeri, percentuali e resti che pesano nell’assegnazione dello scranno tra Fratelli d’Italia ed Azione. In questo caso – secondo alcune indiscrezioni – il riconteggio dei voti potrebbe assegnare il posto in Consiglio alla lista di Fratelli d’Italia della provincia di Matera e non a quella di Azione sempre del Materano, riportando nel Parlamentino lucano l’ex assessore Rocco Leone, primo dei non eletti di FdI, a discapito del sindaco di Irsina, Nicola Morea. Insomma, vicende appese ad un pugno di voti che si ribaltano anche sulla formazione della Giunta.
Dalla proclamazione degli eletti, il presidente ha trenta giorni per la nomina della Giunta ma è evidente che la formalizzazione sarà fatta prima. Sino ad ora le trattative tra i partiti della coalizione ed il governatore non sono ancora ufficialmente iniziate. Nessun tavolo si è riunito e nessun appuntamento è previsto nei prossimi giorni. La quadra non sarà facile. Come confermano le ambizioni incrociate dei vari partiti, ad esempio, per l’agricoltura che vorrebbero sia Fratelli d’Italia sia la Lega. Stessa situazione, poi, per le Attività produttive guidate sino ad oggi da Forza Italia su cui si concentrano anche le attenzioni della Lega. Questo mentre l’idea del partito della Meloni è di vedersi assegnare la delega al bilancio, con la costituzione di una sorta di assessorato a cui competerebbero tutte le questioni finanziarie. Una scelta quest’ultima che, però, richiederebbe una revisione delle attuali deleghe. Ad essere poco ambiti, invece, sono la Sanità e le Infrastrutture. La prima alle prese con il nodo dei fondi a copertura del disavanzo sanitario (devono essere recuperati dal presidente commissario ad acta entro il 30 maggio) e la seconda alle prese con le problematiche del bando per il trasporto pubblico locale. Il che potrebbe portare alla guida dei due assessorati Azione ed Italia Viva.