Presidente Bardi, il governo risponde positivamente alla richiesta di riconoscere alla regioni le compensazioni ambientali anche per gli impianti di energia rinnovabili. Cosa cambierà per la Basilicata?
«Voglio dire una cosa chiara: dopo la Zes unica, riconoscere alle regioni le compensazioni ambientali sugli impianti rinnovabili significa che il governo Meloni premia il Sud e offre strumenti inediti alle imprese e ai territori del Sud. Si tratta di due innovazioni decisive per il Sud. Che produce il 50% dell'energia rinnovabile del paese, ma al momento non ha benefici che restano sui territori. Le rinnovabili non creano tanti posti di lavoro, creano problemi paesaggistici e hanno un'elevata incidenza ambientale. Per cui ben vengano nuove compensazioni. Mi permetta di aggiungere una cosa, però...»
Dica...
«Noi abbiamo fatto - come Regione Basilicata - una proposta all’amico Ministro Pichetto Fratin in tal senso a febbraio scorso. Se si dovesse approvare una norma in linea con quanto da noi richiesto, sarebbe un bel riconoscimento per il lavoro che abbiamo fatto. Voglio ringraziare il dipartimento ambiente per la mole di lavoro istruttorio che è stato fatto, l'assessore Cosimo Latronico che ha messo tutto il suo impegno sul tema e il ministro Pichetto Fratin sempre disponibile all'ascolto. Avere un governo amico fa la differenza».
Ma, in termini pratici, cosa potrebbe cambiare per i cittadini lucani?
«Tutto. Fino a oggi la Basilicata ha ospitato tantissimi impianti eolici, poco fotovoltaico, siamo indietro sull’idroelettrico che ha invece enormi potenzialità. Ma di tutte queste pale eoliche, il territorio lucano non ha avuto alcun vantaggio. Le rinnovabili non sono labor intensive, arricchiscono pochi grandi gruppi, creano pochi posti di lavoro e l’energia prodotta qui viene usata altrove. Insomma, va bene la transizione energetica, ma non a scapito dei territori, soprattutto perché queste pale eoliche oggettivamente deturpano il paesaggio. Se venissero riconosciute le compensazioni ambientali sui nuovi impianti di energia rinnovabile installati in Basilicata, nei prossimi anni potremmo dare ai lucani in bolletta della luce quello che abbiamo già fatto con il gas».
Il bonus gas ha fatto il giro d’Europa e lei ha promesso anche un intervento analogo sull’acqua. A che punto siete?
«Intanto a brevissimo ci sarà il nuovo disciplinare sul bonus gas che darà il conguaglio a chi non ha ricevuto tutto il bonus spettante. Il primo anno era pioneristico, era tutto da scoprire, ma dal prossimo anno termico avremo a disposizione i dati sui consumi e quindi sarà più facile dare il giusto ai lucani. Ma parliamo di una misura senza precedenti che ha avuto un successo enorme. Non ci credeva nessuno. Noi lo abbiamo fatto. Sull’acqua ci siamo: abbiamo varie opzioni sul tavolo, ma da gennaio i lucani avranno un bonus nella bolletta dell’acqua, seguendo la stessa filosofia del “gas gratis a tutti i lucani”. Il risanamento di Aql e un intervento strutturale sui costi energetici presenti e futuri di Aql lo renderanno possibile».
Presidente, il prezzo della benzina in Basilicata, dove si estrae petrolio, è il più caro in Italia, e questo fa arrabbiare molti lucani. Cosa può fare la Regione?
«E i lucani hanno ragione. Parliamo di pochi centesimi di differenza rispetto alle altre regioni, ma capisco i lucani. Purtroppo su tasse e accise non possiamo intervenire, sono di competenza del governo nazionale, ma stiamo studiando una soluzione per intervenire sul restante 40%. In teoria si potrebbe anche riattivare la card carburante, che fu tolta dalla sinistra al governo della regione. La stessa sinistra che è contraria al bonus gas. Che se governeremo noi durerà per sempre. Se dovesse tornare al potere la sinistra, chissà. Magari faranno come con la card carburante, che oggi sarebbe stata molto utile. Comunque stiamo studiando se e come poter intervenire anche sulla benzina. Intanto, il governo Meloni ha dato 80 euro in social card ai nuclei familiari con Isee inferiore a 15.000 euro. È un segnale importante».