POTENZA - Ammontano a 452 milioni di euro le risorse del complemento dello sviluppo rurale assegnate alla Basilicata per il periodo 2023-2027 che riguarderanno 37 interventi, suddivisi in sei tipologie: impegni ambientali, vincoli naturali, investimenti in irrigazione, insediamento di giovani agricoltori, cooperazione e scambio di informazioni. Se ne è discusso nel pomeriggio, a Potenza, nel corso dell’assemblea regionale della Cia, alla presenza del presidente nazionale Cristiano Fini. Delle risorse finanziarie, che comprendono anche l’assistenza tecnica, 228 milioni sono reperiti dai fondi Feasr, 224 milioni sono della quota nazionale, distribuita per il 70 per cento dallo Stato (156 milioni) e per il 30 per cento (67 milioni) dalla Regione.
«Le emergenze sono legate innanzitutto al clima che sta mettendo in crisi gli agricoltori - ha detto Fini, riferendosi alla Basilicata - ed abbiamo bisogno di fare più investimenti e far sviluppare l’agricoltura anche nel settore biologico. Il problema fondamentale è però mettere in sicurezza il reddito degli agricoltori: dobbiamo cercare di costruire una sostenibilità legandoci all’innovazione e alla commercializzazione. Ed in questa regione ci sono eccellenze che vanno portare fuori dai confini. E’ questa la chiave di volta».
Gli ambiti di intervento sono stati sintetizzati dal coordinatore della Cia di Potenza e di Matera, che contempla 28 mila iscritti, Donato Di Stefano: «Tre sono i temi su cui puntiamo in regione: le filiere territoriali, gli investimenti in termini di innovazione ecologica, energetica e digitale, e la distrettualizzazione».