Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è al lavoro per un’intesa su un tavolo Stellantis con l’azienda, i sindacati, le Regioni e Anfia. Secondo quanto si apprende da fonti del Mimit, nel corso della riunione con le organizzazioni sindacali, il ministro ha spiegato che tavolo sarà finalizzato alla sottoscrizione, entro la fine dell’anno, di un accordo di programma con orizzonte al 2030.
Il piano di lavoro del tavolo potrà essere sottoscritto entro il mese di settembre. I primi filoni saranno l’aumento dei volumi di produzione dei veicoli; ricerca, sviluppo e innovazione ed efficientamento degli impianti.
"Voglio ringraziare il ministro Adolfo Urso per l'attenzione e l'impegno sul file Stellantis. L'istituzione di un tavolo di lavoro, che per la prima volta vede insieme Mimit, azienda, sindacati, Regioni e Anfia, significa voler fare "sistema paese", mettere insieme tutte le realtà coinvolte sul tema automotive e anche dalle conseguenze della transizione energetica e della scelta sbagliata in UE di non produrre più i motori termici nel 2035, come ribadito anche dall'italiano Luca De Meo, presidente dell'Acea. Come abbiamo ribadito in tutte le sedi, anche al parlamento europeo, le scelte sbagliate a livello europeo si ripercuotono sui territori (penso ovviamente alla nostra Melfi) e quindi ringrazio il ministro Urso che per primo ha istituzionalizzato la presenza delle "regioni automotive" al tavolo di confronto con Stellantis. C'è bisogno di fare rete, tra regioni, governo, sindacati e associazioni di categoria, per difendere i posti di lavoro e combattere il predominio cinese sull'elettrico". Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, a margine dell'incontro con il Ministro Urso.
«L'incontro di oggi in videoconferenza tra i sindacati e il ministro Adolfo Urso ha registrato delle positività, tuttavia è pesata l’assenza di Stellantis, la cui presenza sarebbe stata molto utile per conoscere lo stato di avanzamento dei programmi produttivi per lo stabilimento di Melfi». Così - attraverso l’ufficio stampa - il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista.
Secondo il rappresentante sindacale, «non basta l'assegnazione del quinto modello, ma bisogna conoscere i piani produttivi e organizzativi e i volumi previsti, aspetti che sarebbero di aiuto anche per le aziende dell’indotto che debbono riorganizzarsi, sia sulle attuali produzioni che su quelle future. Oggi il ministro Urso non ha realizzato quello che aveva annunciato nei giorni scorsi, ovvero chiudere entro la pausa di Ferragosto un patto sulla transizione ecologica con Stellantis. Il tutto è stato rimandato alle prime settimane di settembre, tuttavia rimane la positività degli argomenti trattati nella riunione di oggi, a partire dai sei punti in corso di discussione con il gruppo».
«Per quanto riguarda Melfi», Evangelista ha sottolineato che "i lavori che si stanno realizzando in questo mese nello stabilimento daranno vita alla nuova piattaforma e segneranno l'avvio di una fase di grossi cambiamenti. Per questo c'è bisogno di sapere il piano industriale e mettere in campo tutto quello che può aiutare a rigenerare quest’area industriale e a salvare i posti di lavoro. A Melfi i lavoratori stanno vivendo una fase di disagio e confusione che si traduce in perdita di salario e di potere di acquisto, ragion per qui il prossimo incontro - ha concluso - deve essere conclusivo e di rilancio del sito automotive lucano».
«È necessario un chiaro piano industriale per lo stabilimento Stellantis di Melfi, per il quale continuiamo a chiedere la tenuta occupazionale a garanzia non solo dello stabilimento ma di tutto l’indotto». Così - in una nota - la segretaria regionale della Basilicata della Fiom Cgil, Giorgia Calamita, riferendosi all’incontro sulla Stellantis con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
«A fronte dei continui trasferimenti forzati e degli incentivi all’esodo - ha aggiunto la rappresentante sindacale - la mobilitazione avviata in Basilicata dalla Fiom Cgil prosegue. Per tutto agosto saremo nelle piazze dei comuni lucani per raccogliere le firme a sostegno di una vertenza che non riguarda solo i lavoratori e le lavoratrici dell’area industriale di Melfi, ma di tutta la Basilicata», ha concluso Calamita.
LE DICHIARAZIONI DI STELLANTIS
Un portavoce di Stellantis Italia «ribadisce il forte impegno dell’azienda nei confronti del Paese e conferma di avere instaurato con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy un dialogo dinamico e costruttivo». «Insieme - dichiara - stiamo cercando di creare le condizioni per mantenere il ruolo di leader dell’Italia al centro della strategia di Stellantis. Siamo pronti a proseguire, dopo la pausa estiva, un cammino, anche con le parti sociali e le organizzazioni di categoria, che si basa su un processo chiaro e su una visione condivisa sul percorso da seguire». «Siamo sempre più convinti che sia necessario costruire insieme un progetto globale per l’Italia che tenga conto di diversi fattori come le previsioni di mercato, l’accessibilità economica delle auto per i clienti italiani, l’impatto di normative come l’Euro 7 e gli incentivi per mantenere la competitività nazionale come il costo dell’approvvigionamento energetico e le agevolazioni per l'acquisto delle vetture», continua il portavoce. Secondo l’azienda, «l'Italia sta beneficiando delle dimensioni di Stellantis e del suo portafoglio di 14 marchi iconici con l’intenzione di investire e costruire ancora più modelli per i marchi stranieri in Italia che contribuiranno positivamente alla bilancia commerciale del nostro Paese e al raggiungimento di adeguati volumi di produzione di auto e veicoli commerciali in linea con le esigenze emerse nel confronto con il Mimit».