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Sito archeologico di Timmari, la soprintendente Tomay: «Presto un sopralluogo»

 
Carmela Cosentino

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Carmela Cosentino

Sito archeologico di Timmari, la soprintendente Tomay: «Presto un sopralluogo»

L’obiettivo: valutare una formula di gestione dell’area

Venerdì 03 Febbraio 2023, 14:15

«Il sito archeologico di borgo Timmari va valorizzato». La soprintendente Luigina Tomay, alla guida della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti e Paesaggio della Basilicata dal novembre del 2021, non ha dubbi sul futuro dell’antica Necropoli, situata a pochi chilometri dalla città dei Sassi. Un’area importante per le scoperte emerse nel corso delle campagne di scavi avviate nei primi anni del ‘900 da Domenico Ridola, che hanno portato alla luce ricchi corredi funerari, studiati e collocati nel Museo Ridola, dove sono conservate armature in bronzo e monumentali vasi a figure rosse e numerose statuette votive di pregevole fattura. Da tempo il sito è un luogo fantasma. Pannello didascalico vandalizzato. E le recinzioni intorno alle tombe sono ormai paletti verdi che hanno perso la loro funzione. Nel 2013 fu avviato un percorso di valorizzazione dell’area con la sistemazione di pannelli esplicativi, poi il percorso si è arenato.

Come mai?

«È subentrata l’impossibilità di tenere sotto controllo l’area, distante dai nostri uffici. Io sono in Basilicata da più di un anno, conosco il sito per la sua importanza, e presto farò un sopralluogo, non appena sarò a Matera».

Obiettivo del sopralluogo?

«Valutare lo stato del sito e individuare una formula di gestione dell’area. Su questo punto dovremo dialogare con il Comune o con i privati che gestiscono i terreni limitrofi, e valutare le modalità per manutenere l’area in cui va sicuramente ripristinata la recinzione e sostituito il pannello didascalico. Il secondo passaggio, sarà un accordo per mettere in piedi un sistema di gestione del sito. Naturalmente se si riesce a valorizzare l’area e a mantenere pulito il sito, viene tutto il resto e anche la segnalazione acquista un peso».

Il sito, nonostante gli importanti ritrovamenti, è un luogo che ha ancora tanto da raccontare. Un patrimonio di grande valore che dovrebbe essere al centro di un progetto di valorizzazione di più ampio respiro, che preveda il suo inserimento in una rete di siti archeologici, o in percorsi turistici pensati per valorizzare le ricchezze di questa Regione. È d’accordo?

«Sì. Da archeologa ultimamente ho visitato i meravigliosi affreschi di Porta Postergola. Andrebbe fatto un approfondimento dei percorsi di visita archeologici del comune di Matera, che riguardino la città e il suo territorio. Sarebbe opportuno farlo. Parleremo con il Comune per gettare le basi per lavorare in questa direzione. Da parte mia l’impegno e la volontà ci sono».

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