L’altra faccia del bonus 110%: che fine fanno i rifiuti speciali prodotti dalle ristrutturazioni? E soprattutto, sono smaltiti correttamente oppure impunemente abbandonati? In Basilicata le ditte del settore operano in generale nell’alveo della legalità. Anche se le infrazioni non mancano. La buona notizia è che, nel 2022, sono rimaste ad un livello che si potrebbe definire «fisiologico». Questa la fotografia del territorio lucano che ci è stata consegnata dal bilancio delle attività del Comando Regione Carabinieri Forestale Basilicata, recentemente presentato alla stampa.
Per il 2022, così come per il 2023, accanto alle attività tradizionali, come i controlli sulle utilizzazioni boschive, sul pascolo e sull’attività venatoria, il Comando regionale Basilicata è stato impegnato in una campagna specifica di controllo dei rifiuti provenienti da demolizioni. Dai boschi ai cantieri edili e viceversa, per scoprire eventuali irregolarità e reati ai danni dell’ambiente legati proprio al proliferare dei cantieri aperti grazie al bonus statale che è servito a rilanciare l’edilizia (anche se non senza un effetto boomerang). In Basilicata, la campagna di controllo sui rifiuti provenienti da demolizioni, si è concretizzata in ben 384 controlli sui cantieri, a seguito dei quali sono state denunciate 32 persone e sono state elevate 22 sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di circa 43mila euro. Insomma, i furbetti del calcinaccio non mancano neppure in Basilicata, anche se il numero di irregolarità riscontrate e di denunce si mantiene al di sotto di quel fatidico 10 per cento dei controlli effettuati che, come ha spiegato il Comandante regionale del Carabinieri Forestali Angelo Vita durante la presentazione dell’attività operativa 2022, «empiricamente si ritiene fisiologico».
A deturpare il territorio della Basilicata con gli scarti dell’edilizia, comunque, non sono soltanto i cantieri legati al Bonus 110%. Basta guardarsi intorno, anche alle porte della città capoluogo (ad esempio vicino alla postazione di raccolta rifiuti della tangenziale Nord), per imbattersi nei lasciti di ignoti inquinatori che lasciano in giro i resti delle loro piccole ristrutturazioni domestiche. Spesso mattini, blocchetti di cemento e calcinacci sono accompagnati anche da pneumatici usati. Anche in questo caso si tratta per lo più di privati che nel cambiare pneumatici praticano il fai da te, lasciando poi i copertoni vicino ai cassonetti. Le aziende del settore, invece, sempre secondo quanto rilevato dai Carabinieri Forestali, diventano di anno in anno sempre più virtuose. Una seconda campagna di controllo specifica ha riguardato ha riguardato lo smaltimento degli pneumatici fuori uso, per cui sono state controllate 103 aziende, di cui un numero minimo, soltanto 7 sono state sanzionate per illecita gestione. Cinque le sanzioni amministrative per un importo di poco superiore ai 3mila euro, e 3 le persone denunciate.