NICOLA PEPE
In tanti si chiedono cosa accadrà ora al Corpo della Polizia locale, dopo la scomparsa del Comandante Nicola Marzulli, stroncato da un infarto il mercoledì delle Ceneri poco dopo le 13.30, mentre era a casa insieme alla moglie. Le certezze sarebbero solo due, fanno sapere fonti vicine al primo cittadino: il nuovo comandante sarà il suo vice, Michele Palumbo e la linea da assumere dovrà essere la stessa del predecessore cioè rigore, integrità morale e soprattutto niente politica nel Corpo. Sono queste le regole non scrittE cui dovrà ispirarsi l’operato di Palumbo che con Marzulli aveva già iniziato un percorso finalizzato al passaggio del testimone alla guida del Corpo. Il sindaco Antonio Decaro, si sta concedendo ancora qualche ora prima di formalizzare il nuovo incarico a Palumbo, che comunque ha le carte in regola per l’interim del comando.
La morte di Nicola Marzulli ha lasciato il segno e ancora oggi continua a popolare i social network con messaggi di cordoglio e, soprattutto, stima nei confronti di un uomo considerato l'esempio del servitore dello Stato onesto al quale - come confermato dal sindaco - sarà intitolata la caserma di Japigia.
Per la successione alla guida del Corpo, dunque, non ci saranno grandi novità perchè la strada da seguire resterà quella che il sindaco, Antonio Decaro, aveva già «condiviso» con Marzulli: il passaggio di consegne al suo vice, Michele Palumbo quando il generale avrebbe raggiunto la data della pensione, il prossimo 31 dicembre.
Palumbo, 54enne, barese del rione Libertà, trasferito a Bari nel 2015 dal Comune di Monopoli dove ha diretto il locale comando di polizia per sei anni, da qualche giorno ha assunto l'interim del Corpo, di cui diventerà il nuovo comandante. E tale resterà anche dopo le prossime elezioni amministrative del 2019.
Spieghiamo perché. Quello del capo della Polizia municipale - formalmente è un dirigente di Ripartizione - è un incarico conferito dal sindaco che ha una durata triennale. Per intenderci, non si tratta di una nomina fiduciaria ma di una investitura di tipo amministrativo, codificata dalla legge, che rientra nel cosiddetto turn over di tutti i dirigenti comunali. L'unico requisito che differenzia il comandante del Corpo della Polizia locale dagli altri è il titolo di dirigente di Polizia municipale, profilo che si conquista con un apposito concorso.
Bari, fino a qualche giorno fa, aveva tre dirigenti rispondenti a questo profilo: il comandante (scomparso) Nicola Marzulli, il suo vice, Michele Palumbo (entrato a far parte a pieno titolo dell'organico del Comune di Bari dopo aver partecipato a una procedura di mobilità) e l'ex comandante del Corpo, Stefano Donati, da poco più di due anni assegnato alla guida della Ripartizione attività economiche, quella che ha diretto Marzulli nei 10 anni di allontanamento - per ragioni «politiche» - dal Comando del Corpo.
Ad oggi, quindi, solo due persone sono titolate ad assumere l'incarico di comandante del Corpo: Palumbo e Donati. Sul punto, l'amministrazione non intende cambiare in alcun modo direzione. La guida dei circa 500 agenti municipali andrà a Michele Palumbo cui il sindaco dovrebbe conferire ufficialmente l'incarico che avrà durata triennale e non potrà essere revocata salvo una «decisione condivisa» tra il prossimo sindaco e il diretto interessato. Palumbo, inoltre, dovrebbe conservare anche l'incarico di dirigente del settore Polizia giudiziaria, ecologia, tributi e annona che il sindaco gli aveva conferito il 1° gennaio di due anni fa con scadenza il 31 dicembre prossimo. Salvo diverse decisioni dell'amministrazione, ad esempio il reclutamento di un nuovo dirigente, ipotesi che per ora non sarebbe in agenda.
Palumbo, che con Marzulli ha condiviso due anni all'intero del Corpo riuscendo a raggiungere un equilibrio ed operando in sintonia, dovrà continuare a mantenere la barra dritta. Non è facile governare un piccolo esercito che per troppo tempo ha rappresentato un terreno di scontro elettorale e che ogni giorno si confronta con decine di migliaia di cittadini. Tutto questo, il nuovo comandante indubbiamente già lo sa e lui dovrà lavorare tenendo a mente due obiettivi, ritenuti irrinunciabili per il sindaco: continuare a difendere l'integrità del Corpo e allontanare ogni ombra di condizionamento politico. Perchè su questo si gioca i galloni.