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Morì in un cantiere edile
sequestrato 1 milione a ditta

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Cinque imputati, fra i quali i costruttori baresi Michele e Giuseppe Rubino, per un incidente mortale sul lavoro avvenuto il 12 giugno 2013

Lunedì 14 Marzo 2016, 18:30

18:31

BARI R - Il Tribunale di Bari ha disposto il sequestro conservativo di beni per un milione di euro nei confronti di cinque imputati, fra i quali i costruttori baresi Michele e Giuseppe Rubino, per un incidente mortale sul lavoro avvenuto in un cantiere edile a Gravina in Puglia (Bari) il 12 giugno 2013. I cinque imputati rispondono di omicidio colposo per aver violato le norme sulla sicurezza sul lavoro causando così la morte dell’operaio 57enne Raffaele Pacucci. Stando alla ricostruzione fatta dagli investigatori, coordinati dal pm Fabio Buquicchio, l’operaio stava montando pannelli sulla copertura della tettoia del cantiere, quando cadde dall’impalcatura, senza cintura di sicurezza o altro tipo di protezioni, morendo sul colpo.

Oltre ai due costruttori sono imputati anche il responsabile del cantiere, il progettista e, per la responsabilità amministrativa degli enti, la società 'M.G. Costruzioni Srl' (di Michele Rubino), per conto della quale l’operaio lavorava. Giuseppe Rubino è invece il titolare dell’omonima azienda che era la committente dei lavori che aveva disposto il distacco di Pacucci in favore della 'M.G. Costruzionì.

Il processo dinanzi al giudice monocratico Chiara Civitano è iniziato nelle scorse settimane e, su richiesta dei familiari della vittima, costituiti parte civile, il Tribunale ha ora sequestrato beni per 1 milione di euro. «Rilevato che gli imputati sono sprovvisti di copertura assicurativa - è spiegato nel provvedimento - e che taluni hanno già compiuto atti giuridici idonei a pregiudicare le ragioni creditorie» con «la dispersione dei beni da assoggettare a procedura esecutiva», c'è il «timore che nel tempo occorrente per far valere il loro diritto (dei parenti della vittima, ndr) le garanzie del credito possano disperdersi». Il sequestro conservativo è stato impugnato dinanzi al Tribunale di Riesame con udienza fissata per il prossimo 17 marzo.

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