Sono partite nei giorni scorsi le operazioni di demolizione dello storico cavalcavia di via Bitonto. Un’infrastruttura ormai obsoleta, un vero e proprio «bubbone» che per decenni ha segnato il territorio, testimoniando la frattura tra il centro e i quartieri più distanti. I lavori di demolizione della imponente struttura sono a cura di Ferrovie Appulo Lucane e rientrano nel piano di interramento dei binari che già da tempo ha consentito la rimozione dei due passaggi a livello che costituivano il velo confine tra i due pezzi di città, collegati dal ponte che ore sta venendo giù.
«Una giornata storica per Modugno» ha commentato il sindaco Nicola Bonasia, definendo l’intervento «l’epilogo di un lavoro costante e sinergico tra enti e istituzioni». «Sin dai primi mesi del nostro insediamento - ha spiegato Bonasia - abbiamo collaborato con Fal e Regione Puglia per dare nuovo impulso al progetto di interramento del tracciato ferroviario, che ha già permesso la realizzazione di importanti opere di riqualificazione urbana e che, con il secondo stralcio in corso, porterà a nuove ed ancora più decisive trasformazioni per la città».
Nel protocollo d’intesa siglato nel maggio 2021 dall’amministrazione con Fal, poi, il Comune ha posto come «priorità assoluta» proprio la demolizione del cavalcavia e la successiva «creazione di una nuova viabilità moderna, funzionale e sicura». «Questo passo - ha detto ancora il sindaco - rappresenta molto più di un’opera tecnica: è un atto di rigenerazione urbana, un segno concreto di attenzione alla qualità della vita dei cittadini, di ricucitura del tessuto urbano e di costruzione di una città finalmente più accessibile, unita e vivibile».
Esattamente un anno fa il grande progetto di ridefinizione dei tracciati ferroviari, con lo spostamento dei binari di Ferrovie dello Stato nella nuova stazione alla periferia della città e l’interramento di quelli delle Fal, aveva - accanto alla eliminazione dei passaggi a livelli - trasformato un altro pezzo del quartiere della stazione, con l’abbattimento del sottovia di via Rossini, ormai chiuso da diversi anni, dopo aver perso la sua funzione originaria in seguito all'interruzione dei binari del primo stralcio dei lavori Fal. Della struttura costruita più di 70 anni fa, era rimasto solo un rudere che non solo ostacolava la viabilità, ma ormai rappresentava una bruttura estetica. Anche quell'intervento, che ha permesso la regolarizzazione della viabilità su via Rossini, è stato eseguito da Ferrovie Appulo Lucane nell’ambito del secondo stralcio dei lavori e dell’interramento ferroviario. Al momento la zona appare ancora come un cantiere. Intorno alla innovativa stazione, sono in corso gli interventi di realizzazione della grande fascia, che sarà pedonale e ciclabile, che collegherà come un ideale nuove «ponte verde» le due parti della città finalmente unite.