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Molfetta, la storia di Cosimo Germinario: audioleso sul podio della danza sportiva

Molfetta, la storia di Cosimo Germinario: audioleso sul podio della danza sportiva

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

Molfetta, la storia di Cosimo Germinario Audioleso sul podio della danza sportiva

Oggi si è fatto conoscere da tutta Italia ad interessarsi di lui sono state anche celebri trasmissioni televisive. Lo scorso anno è stato finalista mondiale nei campionati in Macedonia del Nord

Venerdì 25 Luglio 2025, 13:06

Qualche anno fa le pagine della Gazzetta avevano raccontato una storia di inclusione sociale possibile attraverso l’amore e la passione per una disciplina sportiva: la danza. Era la storia del molfettese, classe 2007, Cosimo Germinario, protagonista non del solito racconto celebrativo e di chi fa incetta di trofei: era la storia di un ragazzo, di una famiglia, ma anche dei suoi istruttori che insieme hanno provato a superare un ostacolo apparentemente invalicabile.

Cosimo Germinario è audioleso praticamente dalla nascita ed immaginare che possa ascoltare la musica, interpretandone i ritmi e coordinandoli con i movimenti del corpo è quasi impensabile. «Cosimo ha una disabilità uditiva di cui siamo venuti a conoscenza solo dopo 3 anni dalla sua nascita - raccontava la madre in un’intervista rilasciata proprio alla Gazzetta - assumeva comportamenti strani, non comuni ai bambini della sua età. È stata dura scoprire che, così piccolo, soffriva di un deficit acustico grave a sinistra e gravissimo a destra. L’unico modo per cercare di sopperire al deficit era l’utilizzo di apparecchi acustici e successivamente ha dovuto seguire dei percorsi che gli hanno insegnato a parlare. Un altro duro colpo è arrivato quando aveva 9 anni. Gli apparecchi acustici garantivano solo un parziale recupero dell’udito ed è così che è stato necessario un intervento chirurgico con l’inserimento di un impianto cocleare. Era l’unica soluzione per continuare a ballare, perché ad oggi Cosimo vive quasi soltanto per il ballo».

Da anni Cosimo Germinario segue i corsi di ballo presso «L’Accademia dei Talenti» di Molfetta guidata dagli istruttori Gigi La Forgia, Kikka La Forgia e Giuseppe Ricciardetto. Le sue prestazioni, i suoi successi, ma soprattutto la sua grande forza di volontà hanno stupito anche loro. Ed è qui che l’inclusione sociale va oltre ogni confine perché Cosimo Germinario affronta le sue sfide gareggiando nelle categorie di normodotati. Laureato campione d’Italia ai Campionati Nazionali di Danza Sportiva organizzati dal Coordinamento Nazionale di Danza Sportiva, due anni dopo il giovane talento molfettese sale agli onori della cronaca per un altro importantissimo risultato. Lo scorso 13 luglio è divenuto vice campione italiano per la Federazione Italiana Danza Sportiva e Sport Musicali, riconosciuta dal Coni, con accesso diretto alla categoria internazionale. Un risultato che ha lasciato a bocca aperta una città intera che oggi applaude il suo grandissimo talento.

«All’inizio ci siamo concentrati sulla voglia che aveva questo ragazzino di ballare, di esprimersi e di fare un qualcosa che piaceva a lui - è tornato a raccontare il suo istruttore Gigi La Forgia - Abbiamo capito che potesse essere un talento quando le cose da fare diventavano più difficili sia per la sua categoria e sia per la patologia di cui è affetto. Nella danza la particolarità è ballare a musica, per chi non sente completamente, ballare a musica è già una difficoltà. Andando avanti, approdando in classe A, le difficoltà non sono più quelle di seguire solo il tempo principale della musica perchè i ritmi delle coreografie diventano sempre più articolati e complessi. Faccio questo mestiere da più di 25 anni e anche i normodotati hanno delle difficoltà ad ascoltare le peculiarità ritmiche di un brano, figuriamo chi ha problemi all’udito».

Cosimo Germinario si è fatto conoscere da tutta Italia ed oggi Molfetta applaude uno dei suoi figli. Nel corso di questi anni, ad interessarsi di lui sono state anche celebri trasmissioni televisive. Lo scorso anno è stato finalista mondiale nei campionati in Macedonia del Nord e la storia presente racconta di un ragazzo che continua con la sua passione ad arrivare sempre più in alto nonostante le difficoltà, gli allenamenti continui e le lunghe trasferte per centrare sogni e obiettivi. Non sempre le storie di inclusione sociale hanno un lieto fine come quelle di Cosimo, ma la sua è quella di un ragazzo che ce l’ha fatta, andando oltre i suoi stessi limiti.

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