Contro il turismo selvaggio ministero del Turismo e Viminale pensano al modello Roccaraso. L’idea è coinvolgere Prefetture e enti locale per gestire gli arrivi massicci in località da sempre gettonate dai vacanzieri. Nel paese dell’Alto Sangro nell’inverno scorso si riversarono migliaia di turisti provenienti dalla Campania intasando di fatto le vie d’accesso alla località sciistica: dopo quel fine settimana Prefettura e comune contingentarono il numero dei bus a 100.
Ed è questo modello di gestione dei flussi turistici arrivato al tavolo interministeriale che si è insediato oggi alla presenza dei ministri Santanchè e Piantedosi oltre ai rappresentanti dei comuni firmatari della Carta di Amalfi: Amalfi, Arzachena, Capri, Cortina, Pinzolo -Madonna di Campiglio, Polignano a Mare, Roccaraso, Taormina, Positano, Pollica, Ravello, Castellabate, Atrani.
Per ora a pensare esplicitamente al numero chiuso è Madonna di Campiglio con un tetto sugli accessi alle piste da sci: Comune e Funivie stanno ragionando su un limite giornaliero di 14.000 persone «per una questione di sicurezza e di stabilità, ma soprattutto per la qualità del turismo», spiega il sindaco Michele Cereghini.
Più cauti i comuni campani. Il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, ha detto «non avere bisogno che ci sia il numero chiuso semmai di una gestione più attenta e strutturata del turismo». Stessa cosa per il sindaco di Positano, Giuseppe Guida, che punta alla «sinergia tra sindaci e ministeri possa essere la risposta concreta per uno sviluppo sempre maggiore del turismo nei nostri territori. È stato un incontro molto proficuo».